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Brasile: Dilma promette riforme, ma la protesta continua

In un discorso tv trasmesso a reti unificate, la presidente del Brasile Dilma Rousseff (Partito dei Lavoratori) ha ammesso alcuni degli errori del governo e ha lanciato una sorta di patto in vista dei mondiali del 2014, riassumibile con la formula “riforme in cambio di stabilità”. “Ci sono tante cose che possiamo fare molto meglio in Brasile” e “la gente ha il diritto di criticare”, ha premesso. In particolare la Rousseff si é impegnata a concordare “con i governatori degli Stati e i sindaci un grande patto per migliorare i servizi pubblici” e a rendere “più trasparente” il sistema politico di una nazione “segnata da grandi diseguaglianze” sociali. Sui servizi pubblici ha annunciato che saranno intraprese “presto” tre misure: il 6% delle risorse petrolifere sarà destinato all’istruzione, medici saranno reclutati all’estero per coprire le carenze di organici e sarà varato un piano nazionale per la mobilità. Ai manifestanti che denunciano gli enormi sprechi, la Rousseff ha risposto assicurando che “il denaro per la costruzione degli stadi” per i mondiali e per le Olimpiadi del 2016 non ha sottratto risorse all’istruzione o alla sanità”. Ma le promesse del presidente non fermano le proteste. Il movimento Passe Livre di San Paolo ha fatto sapere che le manifestazioni, iniziate dieci giorni fa nello stato contro l’aumento delle tariffe dei trasporti pubblici (poi ritirato) andranno avanti.
E dopo le manifestazioni di ieri altre se ne annunciano questa sera in almeno 32 città, tra cui Brasilia, contro la Pec 37, una proposta di legge che tende a ridurre i poteri dei pubblici ministeri. A Belo Horizonte é prevista invece una manifestazione contro le spese per i Mondiali di calcio del 2014.
Ieri sera, a San Paolo, almeno 5 mila persone hanno manifestato contro l’omofobia e contro la ‘Cura gay’, un progetto di legge – cavallo di battaglia della Chiesa Evangelica – approvato dalla Commissione diritti umani della Camera che definisce l’omosessualità una malattia e prevede un trattamento psichiatrico per i gay. A Rio de Janeiro, invece, alcuni manifestanti si sono accampati con le tende sotto la casa del governatore Sergio Cabral, per protestare contro l’uso eccessivo della forza da parte della polizia nel reprimere le proteste di ieri sera. Il quotidiano ‘Folha de Sao Paulo’ rivela infine che l’intelligence militare sta sorvegliando i social network per evitare ”atti di vandalismo” e per evitare incidenti durante la Confederations Cup.Oggi il presidente Rousseff ha affermato di essere pronta a schierare anche l’esercito, insieme alla polizia, a protezione della partita di calcio Italia-Brasileche oggi si affrontano a Salvador de Bahia. Lo afferma il sito Uol secondo cui il presidente si sarebbe impegnata personalmente con il segretario generale della Fifa Jerome Valcke.

Sono due finora i morti nelle manifestazioni in corso da alcune settimane. Una netturbina é deceduta per un arresto cardiaco a Belem, capitale dello Stato nord-orientale del Parà, soffocata dai gas lacrimogeni lanciati dalla polizia contro i manifestanti. La donna, che soffriva di ipo-tensione, é stata identificata come Cleonice Vieira de Moraes, 54 anni. In precedenza a Ribeirao Preto, nello Stato di San Paolo, aveva perso la vita il diciottenne Marcos Delefrate, travolto da un veicolo il cui conducente intendeva aprirsi la strada a forza tra i manifestanti. 

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