Alcune decine di militanti dell’organizzazione ecologista Greenpeace sono riusciti a penetrare questa mattina all’alba all’interno di una centrale nucleare nel sud della Francia, scalando l’infrastruttura che circonda i reattori dove hanno srotolato due striscioni.
Gli attivisti sono penetrati nella centrale di Tricastin, situata nella regione di Drome, alle 5 di questa mattina e hanno appeso sulla struttura – secondo la portavoce del movimento – striscioni che denunciano i rischi connessi con l’uso dell’energia atomica e critici nei confronti del capo dell’Eliseo: “Tricastin: incidente nucleare”‘, “Francois Hollande, presidente di una catastrofe?”, “Pronti a pagare il prezzo?”.
Circa centocinquanta agenti sono stati inviati sul posto, tra cui alcune decine appartenenti ai corpi speciali esperti nella protezione delle installazioni nucleari.
La Polizia ha fatto sapere che dopo il blitz tutti e 29 militanti di Greenpeace che vi avevano partecipato sono stati fermati. Tra di loro, ha fatto sapere il ministero dell’Interno, ci sono anche alcuni attivisti italiani, romeni e spagnoli, oltre che cittadini francesi. Il ministero ha inoltre reso noto che nessuno di loro ”ha potuto accedere alle zone sensibili della centrale, ed in particolare alla sala comandi.
Ma certamente il blitz di Greenpeace ha dimostrato per l’ennesima volta la mancanza di sicurezza negli impianti nucleari francesi. E la promessa da parte del governo di inasprire le sanzioni penali contro gli ecologisti che penetrano senza autorizzazione nei siti nucleari sa di beffa. Al momento chi compie questo tipo di azione deve rispondere solo di ”violazione della privacy”. Una sanzione che finora non ha scoraggiato l’attività di Greenpeace e di altre organizzazioni antinucleariste.
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