Solo 72 ore di ‘libertà’ per Herman Wallace. Tanto è sopravvissuto l’ex militante delle Pantere Nere scarcerato dopo 40 anni di isolamento in un carcere della Louisiana e liberato martedì sera. Wallace è morto la notte scorsa, a causa di complicazioni dovute al tumore al fegato che gli era stato diagnosticato alcuni mesi fa e non gli era stato curato efficacemente data la sua condizione carceraria. Almeno, se questo può essere di consolazione, l’ex Black Panther non è morto in cella ma in casa sua, accudito da parenti e amici.
Alcuni giorni fa, il giudice Brian Jackson aveva stabilito che la sentenza di condanna emessa nei suoi confronti parecchi decenni fa era incostituzionale, perché al suo processo della giuria non faceva parte alcuna donna, e pertanto aveva ordinato la sua liberazione e la ripetizione del procedimento giudiziario.
Il caso di Wallace e di altri due suoi compagni, condannati a pene tombali – 50 anni – per un omicidio, è divenuto noto come quello dei «tre del carcere Angola», dal nome della prigione in Louisiana dove sono stati detenuti e dove – quando vennero accusati dell’accoltellamento e dell’omicidio di una guardia bianca del penitenziario, che hanno sempre negato – stavano scontando una condanna per rapina.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa
