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Baleari: l’arte al servizio della lotta di classe

Migliaia di insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado delle Baleari, arcipelago catalano famoso in genere per le sue spiagge o i suoi locali notturni, sono da mesi in guerra con il governo locale e quello statale spagnolo. Hanno scioperato per settimane, organizzato enormi manifestazioni, protestato in tutti i modi, trovando una incredibile solidarietà e suscitando una inedita partecipazione da parte di larghi settori di una società locale non certo abituata a conflitti duri e duraturi. Ma scioperare costa, e scioperare tanto costa moltissimo, soprattutto nei paesi in cui la scure della troika ha tagliato salari e diritti.

Così i lavoratori della scuola delle Baleari hanno pensato bene di fare appello al sostegno anche economico di chi condivide i motivi della loro lotta contro lo smantellamento della scuola pubblica e contro l’imposizione del castigliano, la lingua di Madrid, a scapito del catalano.
E ieri nella Cassa di Resistenza degli scioperanti sono arrivati ben 100 mila euro. Così, in un colpo solo. Raccolti attraverso un’asta di solidarietà che ha messo all’incanto ben 240 opere d’arte, donate da artisti o collezionisti per sostenere il movimento di protesta contro Josè Ramòn Bauzà, il governatore del Partito Popolare che pur essendo espressione di una infima minoranza di elettori qualche settimana fa, di fronte a un’enorme manifestazione di 100 mila persone (su poco più di un milione di abitanti dell’arcipelago) affermò che gli scioperanti erano…quattro gatti.

 Non tutti i quadri messi all’incanto sono stati venduti, ma l’asta organizzata dall’assemblea dei professori è riuscita a piazzare 107 opere sulle 240 all’incanto: 8000 euro per un Mirò, 4000 per un Tapiés, cifre più basse per autori meno famosi. 400 i partecipanti all’iniziativa realizzata all’interno del Trui Teatre di Palma de Mallorca, in totale 100 mila euro andati alla Marea Verde che permetteranno di portare avanti la mobilitazione senza dover cedere alle bollette da pagare. Le opere ancora invendute potranno essere acquistate, a metà del loro valore stimato, fino al 31 dicembre prossimo, sul sito www.artiresistencia.com. 

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