Menu

Messico: cresce l’opposizione alla svendita del petrolio

Decine di migliaia di persone hanno riempito il Zòcalo domenica protestando per l’ennesima volta a Città del Messico contro la cosiddetta ‘riforma’ del settore energetico annunciata dal presidente Enrique Pena Nieto, secondo cui il piano per consentire gli investimenti privati ​​nel settore del petrolio e del gas è necessario per rilanciare l’economia. Il progetto di riforma costituzionale in materia energetica presentato dal governo prevede l’apertura della compagnia petrolifera statale Petróleos Mexicanos (Pemex) agli investimenti privati, principalmente per quanto riguarda l’estrazione in acque profonde, la raffinazione del greggio e l’industria petrolchimica.

La revisione della legge vigente è una di quelle riforme strutturali di ampia portata proposte dal Patto per il Messico, guidato dal presidente di centrodestra e liberista Pena Nieto. La protesta del fine settimana ha riunito soprattutto i sostenitori dello sconfitto candidato presidenziale López Obrador (del Partito della Rivoluzione Democratica), oltre agli insegnanti in lotta da mesi contro il piano di riforma dell’istruzione e attivisti sindacali di var settori.

Intanto anche una petizione firmata finora da un milione e 600.000 persone si oppone al progetto governativo e chiede la convocazione di una consultazione nazionale sul progetto di riforma energetica accusato di voler privatizzare il settore petrolifero. L’ha presentata ieri in Senato lo stesso Partido de la Revolución Democrática (opposizione di sinistra) mentre centinaia di sostenitori si radunavano all’esterno dell’edifico che a Città del Messico occupa la camera alta del parlamento.
“Se non si tiene conto di questa petizione, allora lo ripetiamo una volta per tutte: nel 2015 ci vedremo alle urne” ha detto il presidente del Prd, Jesús Zambrano, che nei giorni scorsi ha annunciato l’uscita del suo schieramento dal ‘Patto per il Messico’, il meccanismo creato un anno fa con l’arrivo alla presidenza di Enrique Peña Nieto per promuovere grandi riforme sui temi di interesse nazionale, di cui ha fatto finora parte con il Partido Revolucionario Institucional (Pri, governo) e il Partido Acción Nacional (Pan, opposizione di destra).

 

Il Prd riconosce la necessità di una modernizzazione di Pemex, che nel 2013 ha registrato perdite per oltre due miliardi di euro, ma rifiuta quella che considera una privatizzazione della compagnia che per un terzo alimenta da sola le casse dello Stato. Per rientrare nel Patto per il Messico, il Prd ha posto come condizione che Pemex resti impresa pubblica.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *