Il fondo pensioni olandese PGGM, uno dei maggiori d’Europa, ha annunciato in queste ore di aver cessato la sua collaborazione con cinque importanti banche israeliane perché queste finanziano gli insediamenti coloniali ebraici nei territori palestinesi occupati.
Per il fondo (che gestisce un patrimonio di ben 153 miliardi di euro), le colonie sono un problema perchè “sono considerate come illegali rispetto al diritto internazionale” afferma un comunicato della Pggm secondo il quale “gli osservatori internazionali hanno indicato che le colonie costituiscono un ostacolo importante a una soluzione del conflitto israelo-palestinese”.
Le banche interessate sono Bank Hapoalim, Bank Leumi, First International Bank of Israel, Israel Discount Bank e Mizrahi Tefahot Bank.
Per il quotidiano israeliano Haaretz, l’investimento di PGGM nelle cinque banche consisterebbe “soltanto” in qualche decina di milioni di euro, ma la decisione rappresenta un grosso danno di immagine per gli istituti di credito e potrebbe spingere altre società europee a compiere passi simili.
Di recente un’altra grande compagnia olandese, Vitens, ha interrotto la sua collaborazione con la società israeliana di distribuzione dell’acqua Mokorot perché questa era stata accusata di discriminare i palestinesi nelle forniture idriche.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa