Chi l’avrebbe detto che prima o poi avremmo assissito ad un vero e proprio riot popolare in una città così paciosa e fondamentalmente conservatrice come Burgos? Eppure è successo, segno che la crisi sta cambiando assai rapidamente la mappa sociale e politica del continente europeo.
Ieri pomeriggio in città alcuni comitati avevano convocato per le 17 una manifestazione contro la speculazione edilizia e la realizzazione di un parcheggio. Una iniziativa come tante, sembrava, ma che alla fine si è conclusa con cariche, scontri e numerosi arresti.
Per la terza volta questa settimana, all’appuntamento si sono presentate solo 200 persone, ma poi con il passare delle ore il numero dei dimostranti è nettamente aumentato, e soprattutto il presidio ha deciso di sdoppiarsi in gruppi itineranti meno consistenti che si sono sparpagliati in diverse vie della città bloccando il traffico e mandando su tutte le furie i responsabili locali dell’ordine pubblico, che spiazzati hanno deciso di reagire con estrema violenza. I blitz dei dimostranti hanno per ora impedito la normale circolazione degli autobus urbani ed extraurbani e bloccato a singhiozzo alcune importanti arterie stradali alla periferia di Burgos finché in serata la situazione è degenerata.
La polizia afferma che intorno alle 22.00 alcuni dimostranti hanno cominciato a lanciare pietre, bottiglie ed altri oggetti contro un veicolo della polizia che sfrecciava a tutta velocità nel Bulevar de la Calle Vitoria, il che avrebbe obbligato i reparti antisommossa già schierati a intervenire con numerose e violente cariche.
I poliziotti, schierati in massa, hanno usato anche i proiettili di gomma contro i dimostranti inferociti.
I dimostranti però non si sono dispersi, ed anzi sono passati all’offensiva, rimuovendo le transenne che limitavano l’accesso al cantiere del contestato parcheggio sotterraneo e incendiando alcuni contenitori della spazzatura, cabine telefoniche e addirittura una fermata del bus. Anche alcune banche – la BBVA e la CajaCirculo – hanno visto le loro vetrine ridotte letteralmente in frantumi.
Durante la notte il riot contro il sindaco Javier Lacalle si è concluso con 17 arresti e numerosi contusi e feriti.
Non è la prima volta che una simile protesta sconvolge la tranquilla Burgos e in particolare il quartiere periferico di Gamonal. Il 18 agosto del 2005 il più popoloso quartiere della città castigliana si sollevò contro la costruzione di un altro parcheggio sotterraneo e quella volta il sindaco, l’ex ministro del lavoro Juan Carlos Aparicio, decise di soprassedere.
Ma la lobby del mattone e delle grandi opere è tornata all’attacco negli ultimi anni, ottenendo dalla giunta comunale l’approvazione di un piano per la realizzazione di alcune ‘grandi opere’ che poi grandi opere non sono, visto che si parla di un parcheggio e poco altro. Milioni di euro buttati nella “gentrificazione” mentre i soldi per le scuole e gli ospedali non si trovano mai e uno spagnolo su quattro è disoccupato.
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