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L’aereo scomparso nell’Oceano Indiano sarebbe precipitato. Restano dubbi enormi

Dopo sedici giorni di ricerche, suggestioni, supposizioni, sembra svelato – per ora – che fine abbia fatto il volo MH370 della Malaysia Airlines, scomparso l’8 marzo mentre era in volo da Kuala Lumpur a Pechino. Le immagini scattate dal satellite hanno permesso di individuare il luogo dove e’ precipitato il Boeing 777, nella zona meridionale dell’Oceano Indiano, al largo della citta’ australiana di Perth. La definitiva conferma e’ stata annunciata alla stampa dal primo ministro malese, Najib Razak, nel corso di un incontro con i giornalisti a Kuala Lumpur. L’agenzia Afp riferisce che la compagnia aerea ha informato le famiglie delle 239 persone a bordo che non c’e’ nessun sopravvissuto. ”E’ con profonda tristezza che devo informarvi che, secondo le nuove informazioni ricevute via satellite, il volo MH370 si e’ inabissato nell’Oceano Indiano meridionale”, ha detto Najib, rinviando a un’ulteriore conferenza stampa per dettagli piu’ precisi. La compagnia Malaysia Airlines ha informato le famiglie dei passeggeri che non c’e’ nessuno sopravvissuto.

Il volo MH370 della Malaysia Airlines era partito dall’aeroporto di Kuala Lumpur alle 00:41 di sabato 8 marzo, il suo arrivo a Pechino era previsto alle 6:30. Ma poco dopo il decollo c’è qualcosa non va. Appema una quarantina di minuti dopo, in assenza di un qualsiasi messaggio di soccorso o segnalazione, l’aereo era sparito dagli schermi che monitorano il traffico aereo. Ma prima della scomparsa era stato disabilitato l’Aircraft Communication Addressing and Reporting System (Acars), ossia il sistema di comunicazione che mette in dialogo aereo e stazione a terra. Sono le 1:07. Qualche minuto dopo, alle 1:19, si perde anche il contatto con il transponder, il sistema di comunicazione che tiene traccia dell’aereo attraverso i radar secondari a terra. Secondo la tabella di marcia, l’aereo in quel momento doveva trovarsi trova nella fase di passaggio dalla zona aerea malesiana a quella vietnamita.
Alle 2:15 l’aereo, malgrado la disattivazione dei sistemi di comunicazione a bordo, però viene ancora avvistato attraverso i radar militari. Ma L’avvistamento è piuttosto lontano dalla rotta prevista per il volo MH370. L’aereo infatti viene avvistato verso ovest invece che verso nord dove era diretto. Anche le ultime comunicazioni con i satelliti confermerebbero l’ipotesi di un cambio di rotta, segnalando un avvistamento lungo i corridoi che portano verso Thailandia e Kazakhstan a nord e Indonesia ed Oceano indiano a Sud. Questa comunicazione sarebbe avvenuta intorno alle 8:11, il che significa che l’aereo sarebbe rimasto in volo per circa sette ore dopo la perdita dei contatti. A quel punto le possibili mete raggiungibili in questo intervallo di tempo si erano allargate a dismisura. I rottami infatti sono stati avvistati nell’Oceano Indiano meridionale, non lontano dalle coste australiane, praticamente all’opposto di dove l’aereo doveva dirigersi. Affermare che il mistero sia risolto appare quantomeno prematuro.

 

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