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Ucraina: ucciso il capo dei nazisti di Pravyi Sektor

Sembrerà assurdo ma è stata la polizia agli ordini della nuova giunta di destra ucraina ad aver tolto di mezzo uno dei capi nazisti più aggressivi in circolazione nel paese, e proprio nel momento in cui il movimento radicale di estrema destra Pravyi Sektor – ‘settore destro’ – si era trasformato da coalizione di gruppi paramilitari in partito politico, aspirando a presentarsi alle elezioni presidenziali del prossimo 25 maggio. “Screzi” all’interno dell’estrema destra ucraina? Divergenza di vedute tra le diverse fazioni della giunta golpista ucraina? Un avvertimento nei confronti delle milizie neonaziste divenute troppo indipendenti e tracotanti e non più inclini ad obbedire agli ordini dei nuovi padroni di Kiev? Per ora non ci sono certezze.

Fatto sta che il coordinatore del nuovo partito appena nato dalla confluenza di gruppi neonazisti e ultranazionalisti, il famigerato Alexandr Muzichko, è morto questa mattina all’alba in seguito ad una sparatoria ingaggiata con alcuni agenti di polizia ucraini nella località di  Rivne, nel nord-ovest del paese. A dare la notizia della morte dell’estremista, noto per aver guidato aggressioni contro esponenti delle minoranze e personaggi politici del vecchio regime e dirigenti dei sindacati e del partito comunista e per aver combattuto in vari teatri di guerra assieme agli islamisti radicali contro le truppe di Mosca, è stato il ministro dell’Interno di Kiev Vladímir Yevdokímov. Secondo il quale “Sasha il bianco” avrebbe aperto il fuoco contro alcuni poliziotti che avevano avuto ordine di arrestare il leader neonazista. Nella sparatoria l’uomo sarebbe rimasto gravemente ferito e poi sarebbe morto poco dopo. “Il colpo sparato da Muzichko ha attraversato gli occhiali del poliziotto ed è rimasta incastrata nel casco dell’agente che a sua volta ha sparato alle gambe del fuggitivo. Durante il successivo arresto si sono verificati degli scontri e si sono uditi nuovi spari” è stata la confusa versione ufficiale riportata da Yevdokímov nel corso di una conferenza stampa.
Il coordinatore di Settore Destro, a capo delle milizie che sono diventate il braccio armato della cosiddetta rivolta europeista di Kiev che ha portato alla destituzione dl presidente Yanukovich, aveva, sarebbe morto nell’ambulanza che lo portava in ospedale a causa delle ferite riportate. Ma un deputato ucraino di estrema destra, Oles Doniy, ha riferito su Facebook che Muzichko sarebbe stato assassinato a sangue freddo: “Due auto hanno bloccato il suo veicolo … (…) Lo hanno gettato al suolo con le mani ammanettate dietro la schiena e gli hanno sparato due colpi al cuore” ha denunciato il parlamentare che si definisce ‘indipendente’.
La Polizia, che era stata mandata ad arrestare il leader neonazista accusato di essere a capo di una ‘banda armata’, ha arrestato altri tre membri di Pravyi Sektor e sequestrato un mitra Kalashnikov e una pistola.
Nelle ultime settimane alcune delle gesta di Muzichko immortalate in alcuni video avevano fatto il giro del mondo, rivelando il volto violento ed estremista delle cosiddette ‘autodifese di Majdan’ che ora il governo ucraino sta integrando nella Guardia Nazionale, un nuovo corpo militare al servizio della giunta golpista. Uno ritraeva l’energumeno mentre, mitra alla mano, intimidiva i deputati del consiglio regionale di Rivne; un’altra lo mostrava mentre colpiva e umiliava un procuratore della stessa regione. La procura generale ucraina aveva aperto una inchiesta nei suoi confronti anche se finora non era arrivato nessun provvedimento restrittivo nei suoi confronti. Al contrario la magistratura di Mosca aveva spiccato nei confronti di Muzichko un ordine di cattura internazionale, accusandolo di essere l’autore di vari omicidi e di torture commessi durante la guerra in Cecenia (1994-2000) dove il leader neonazista aveva combattuto con alcune centinaia di estremisti nazionalisti ucraini a fianco delle milizie islamiste antirusse.

Sabato scorso, nel corso del congresso che ha sancito la trasformazione di Pravyi Sektor in partito politico legale, i ‘delegati’ hanno scelto Dmitri Yarosh come segretario e come candidato alle elezioni presidenziali del 25 maggio. Anche Yarosh è ricercato dalla magistratura russa, accusato di vari atti di violenza e di incitamento al terrorismo. “Il partito politico Pravy Sektor è stato creato oggi – ha detto al termine del congresso un esponente del gruppo, Andriy Denissenko, in un video pubblicato su YouTube – il partito sarà uno strumento in campo politico così come il Kalashnikov lo è in quello militare”.

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