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Kiev: i nazisti devastano e incendiano la sede del Partito Comunista

Dai giorni del golpe filoccidentale le squadracce fasciste e naziste che facevano riferimento a diversi movimenti di estrema destra – da Pravyi Sektor a Svoboda, ora forza di governo – avevano invaso e occupato la sede del Comitato Centrale del Partito Comunista nella capitale ucraina Kiev. Occupazione mantenuta fino a ieri pomeriggio quando, dopo mesi di distrazione, la polizia ha realizzato un timido tentativo di costringere gli squadristi ad abbandonare l’edificio trasformato ormai da tempo nella sede di un coordinamento di estrema destra denominato ‘C14’. 

I fascisti hanno incredibilmente denunciato quella che hanno definito la “pressione sul governo dei comunisti europei” per far liberare l’edificio. Ma evidentemente i loro compari all’interno del governo di Kiev hanno valutato che era venuto il momento di sbaraccare e quindi decine di miliziani di Svoboda e altri gruppi hanno abbandonato l’edificio. Non prima, però, di aver devastato librerie, suppellettili, dipinti e quant’altro e aver appiccato il fuoco in diverse stanze dell’edificio, dopo aver sparso accuratamente benzina per accelerare l’incendio.
Quando i militanti comunisti e i vigili del fuoco sono riusciti a spegnere le fiamme e ad entrare nei locali devastati dalle fiamme non c’era rimasto granché. Affermava un comunicato dei Vigili del Fuoco quando l’incendio non era stato ancora domato del tutto: “i focolai che hanno scatenato l’incendio provenivano contemporaneamente da tre zone diverse dell’edificio, cosa che non può avvenire per motivi accidentali” probabilmente “la causa è da definirsi dolosa. (…) Sono bruciati 100 metri quadrati al piano terra e altrettanti al secondo, parzialmente danneggiato il terzo piano. (…) L’edificio è completamente intriso di benzina, gli elettrodomestici sono distrutti e la cassaforte divelta. Sono state trovate a terra diverse taniche di benzina”. 
Per saperne di più: http://italian.ruvr.ru/news/2014_04_10/Kiev-in-fiamme-la-sede-del-Partito-Comunista-Ucraino-6058/
Il segretario del partito comunista dell’Ucraina Petro Simonenko, reduce dall’aggressione dei giorni scorsi all’interno del parlamento da parte dei suoi ‘colleghi’ deputati neonazisti, durante la seduta odierna della Rada ha naturalmente denunciato l’incendio nella sede del PCU, denunciando l’indifferenza delle autorità golpiste nei confronti dei 3 milioni di elettori che hanno votato il PCU alle ultime elezioni e soprattutto denunciando la partecipazioni di alcuni parlamentari della maggioranza di governo alla devastazione del Comitato Centrale del Partito. Nel suo intervento Simonenko ha invitato l’Unione Europea ad aprire gli occhi su quello che ha definito il regime “nazionalista e fascista di Kiev” ed ha annunciato che il gruppo comunista non parteciperà più ai lavori parlamentari fino a quando il governo non aprirà una seria inchiesta sull’accaduto ieri sera. I colpevoli, ha spiegato Simonenko, sono facili da individuare e punire, visto che alcuni di loro sono leader assai noti dell’estrema destra e che comunque molti degli squadristi sono facilmente identificabili attraverso i video e le foto diffusi dalle stesse organizzazioni neofasciste per vantarsi delle loro gesta di vandalismo e terrorismo a sfondo politico. Foto visibili, ad esempio, a questo link: http://photo.unian.net/eng/themes/47196

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1 Commento


  • corrado

    Questa è la dimostrazione chiara che si vuole porre fine alla democrazia anche qui con l aiuto del governo, un po come succede in altri paesi del mondo.

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