In un capolavoro di ipocrisia la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Francois Hollande hanno chiesto al governo golpista di Kiev di evitare “azioni offensive” (in realtà già in corso) contro i ribelli delle regioni sudorientali prima delle presidenziali in programma il 25 maggio. “Le forze di sicurezza ucraine dovrebbero astenersi dal lanciare azioni offensive prima delle elezioni; l’uso legittimo della forza per proteggere le persone e le infrastrutture deve essere proporzionato”, si legge nella dichiarazione congiunta diffusa al termine dell’incontro informale tra i due leader a Stralsund, nel nord della Germania. I due capi dell’UE hanno poi però anche minacciato “conseguenze” per Mosca in caso di fallimento delle elezioni presidenziali indette dai golpisti. Merkel e Hollande hanno affermato che “un fallimento nella tenuta delle elezioni presidenziali, riconosciute a livello internazionale, destabilizzerebbe ulteriormente il paese. La Francia e la Germania ritengono che, qualora fosse questo il caso, dovranno essere definite conseguenze appropriate, come previsto dal Consiglio europeo del 6 marzo”.
I ministri degli Esteri dell’Unione Europea hanno informato che oggi potrebbero decidere nuove sanzioni contro le imprese russe dopo il referendum indipendentista di ieri nelle regioni meridionali e orientali dell’Ucraina. L’UE ha affermato di considerare positivo il passo fatto dal presidente russo Vladimir Putin che in un comunicato ha affermato di riconoscere la validità delle elezioni politiche generali indette in Ucraina dalla giunta golpista per il prossimo 25 maggio e che fino ad ora erano state fortemente contestate dal Cremlino. Bruxelles ha affermato che il passo di Mosca “può aiutare ad abbassare la tensione” nell’area, ma l’Unione Europea si riserva di confermare, tramite i suoi servizi di intelligence, se l’annunciato ritiro dalle frontiere con l’Ucraina delle truppe russe annunciato da Putin è effettivo o meno. Inoltre alcuni paesi dell’Unione Europea hanno chiesto di emendare le sanzioni già comminate nelle scorse settimane contro la Russia per includere nella lista nera delle imprese colpite anche quelle espropriate dalle nuove autorità della Crimea dopo l’annessione alla Federazione Russa. Inoltre nuove sanzioni potrebbero colpire altri dirigenti politici ed imprenditori di Mosca dopo i 48 russi e ucraini (delle regioni russofone) già inclusi nelle scorse settimane nella lista nera.
In un esplicito gesto di appoggio al governo golpista, il presidente del consiglio dell’Unione Europea, Herman Van Rompuy, si sta riunendo a Kiev con il primo ministro ucraino Arseni Yatseniuk, che domani viaggerà a Bruxelles per incontrare i membri della Commissione Europea (il ‘governo’ dei 28). Durante la riunione i ministri europei discuteranno tra le altre cose un piano di sostegno militare a Kiev nell’ambito di una missione interna alla Politica di Difesa e Sicurezza Comune Europea.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa