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Ucraina: si rifiutano di sparare, i nazisti fucilano dieci soldati

Si moltiplicano in Ucraina gli episodi di insubordinazione o di aperta obiezione di coscienza da parte di molti soldati ai quali la giunta golpista di Kiev ha imposto di fare la guerra ai propri concittadini dell’est e del sud del paese.

Le cronache parlano di numerosi episodi recenti in un cui militari mandati a combattere a Slaviansk, Donetsk, Kramatorsk e altre località assediate si sono rifiutati di sparare. E non sono rare le diserzioni, come quella di un gruppo di militari dell’esercito ucraino che la scorsa settimana hanno giurato fedeltà alla Repubblica Popolare di Donetsk dopo che la loro postazione era stata occupata dai guerriglieri. Naturalmente nei loro confronti i comandi militari hanno aperto un procedimento penale per diserzione e alto tradimento. Inoltre il resto degli uomini dell’unità alla quale appartenevano i disertori sono stati trasferiti ad un altro reggimento.
A un gruppo di riservisti dell’esercito che volevano disertare e passare nelle fila delle milizie popolari di autodifesa della Repubblica di Donetsk è andata molto peggio.
Quando tre ufficiali e sette soldati semplici si sono rifiutati di sparare contro le barricate erette dai cittadini di Kramatorsk, i comandanti della Guardia Nazionale, nuovo corpo militare creato immediatamente dopo il golpe e che include migliaia di miliziani neonazisti e ultranazionalisti, oltre che numerosi sbandati in cerca di gloria e stipendio, li hanno minacciati. Di fronte al loro irremovibile ‘no’ i comandanti delle milizie di estrema destra li hanno fatti fucilare racconta l’agenzia russa Ria Novosti riportando varie dichiarazioni, tra cui quella della portavoce del ‘sindaco popolare’ di Donetsk, Stella Jorosheva e di altri militari ucraini che sono riusciti a disertare.
In questo modo i miliziani di Pravyi Sektor, Svoboda e altri gruppi di estrema destra legalizzati e in prima fila nei combattimenti nell’est del paese avrebbero voluto dare un segnale inequivocabile alla truppa, all’interno della quale il malcontento cresce di giorno in giorno.

Dopo la diffusione della notizia i comandi della Guardia Nazionale si sono premurati di smentire la fucilazione dei 10 soldati che si erano rifiutati di sparare a Kramatorsk. 

“Nego categoricamente l’informazione,” – ha dichiarato la portavoce della Guardia Nazionale Victoria Kushnir. Tuttavia ha confermato la notizia secondo cui 10 soldati della Guardia Nazionale sono passati dalla parte dei filorussi. Secondo la Kushnir, contro questi militari la Procura Generale ha aperto un procedimento penale.
Ma lo stesso Ministero della Difesa di Kiev ha dovuto ammettere le proprie difficoltà, pubblicando lo scorso 12 maggio una lista di soldati che hanno disertato nelle tre settimane precedenti, ben 69 nell’area di Novograd-Volynski e altre 33 in quella di Berdychiv, tutte e due nella provincia di Zhytómyr, nel nordest del paese, quindi lontano dalle aree dove si combatte. I 102 disertori in questione sarebbero tutti riservisti mobilitati dal governo in occasione del lancio della campagna militare contro le milizie antigolpiste delle regioni di Donetsk e Lugansk.

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