La polizia fracese ha ha effettuato questa mattina quattro arresti a Parigi e nel Sud del paese in relazione all’inchiesta sulla strage al museo ebraico di Bruxelles del 24 maggio scorso. Ci sarebbero legami con una “una filiera jihadista”. Il ministro dell’Interno, Beranrd Cazeneuve ha parlato di 4 fermati, ma non ha fornito alcun altro dettaglio.
Intanto Mehdi Nemmouche, il francese armato di kalashnikov e di pistola, anche lui arrestato a Marsiglia per la strage del museo ebraico di Bruxelles, si è attribuito la strage. E’ stato arrestato alla stazione ferroviaria di Saint-Charles (Marsiglia) dopo essere stato individuato su un pullman proveniente da Amsterdam e Bruxelles. Aveva un fucile kalashnikov e una pistola con munizioni dello stesso tipo di quelli usati nella strage e una telecamera. In un video di 40 secondi sequestrato a Nemmouche, il sospetto inquadra le armi in suo possesso e si sente la sua voce che dice: “Al museo ebraico la telecamera non ha funzionato”. Ma Nemmouche continua a mantenere il silenzio. Sul telo che avvolgeva il kalashnikov sequestrato a Nemmouche, c’è una scritta, quella di “Stato islamico in Iraq e nel Levante”, un gruppo jihadista attivo soprattutto in Siria, dove il sospetto ha soggiornato dalla fine del 2012 per oltre un anno “prima di far perdere le proprie tracce”. Nemmouche sarebbe stato in Siria nel 2013 con dei gruppi jihadisti. L’uomo ha 29 anni ed è originario di Roubaix, nel nord. Sarebbe stato schedato come seguace della jihad islamica in Siria dai servizi interni francesi (DGSI). Venerdi’, si apprende, è stato posto in stato di fermo per omicidio plurimo. Nemmouche, secondo la polizia francese, è sospettato della strage del 24 maggio, quando quattro persone furono uccise nel Museo ebraico di Bruxelles. Il fermo di Nemmouche può durare fino a 96 ore, quindi fino a martedì ma può essere prolungato a 144 ore nel caso che gli inquirenti affermino che se il fermato venisse rilasciato si sarebbe in presenza di un’imminente minaccia terroristica.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa