Si complica decisamente il quadro delle relazioni internazionali, che abbiamo riassunto nel nostro editoriale di alcuni giorni fa. L’abbattimento dell’aereo malese sul Donbass viene ad accentuare le distanze dell’imperialismo occidentale (soprattutto statunitense) con Russia e Cina. Se ne sono accorti anche negli Stati Uniti, dove è apparso l’articolo che segue. Mentre in Italia ormai è impossibile trovare informazioni vere o attendibili su quanto accade nel pianeta.
*****
NEW YORK (WSI) – Sulla vicenda del volo MH17 abbattuto nei cieli dell’Ucraina “l’Occidente si è messo nella posizione di dettare la ‘correttezza politica’ nel dibattito internazionale”, “ma la fretta nel giudicare la Russia non è basata sull’evidenza o sulla logica”. Lo scrive Global Times, un quotidiano legato al partito Comunista Cinese conosciuto per i suoi commenti nazionalistici, sostenendo anche che “l’Occidente ha accusato la Russia di essere il principale sospetto della tragedia”.
Ciò dimostra che si rafforza un asse tra i due giganti asiatici che si sono trattati finora con reciproco sospetto. Una nuova identità di vedute tra Mosca e Pechino nella neo guerra fredda che li contrappone agli Stati Uniti e in parte anche all’Europa (dipendente pero’ da gas e petrolio russi e quindi meno propensa a condannare Putin) è un fattore decisamente destabilizzante che agita la geopolitica e preccupa i mercati internazionali.
Nella sua edizione online Global Times scrive in un editoriale che sul caso MH17 “coloro che non sono disposti a lavorare con gli interessi occidentali si troveranno spesso in una posizione difficile”. Il riferimento è all’interpretazione data all’unisono a Washington e in Europa basata sul presupposto che la Russia di Vladimur Putin possa aver aiutato i separatisti ucraini filo-russi ad abbattere l’aereo della Malaysia Airlines. “Ma la Russia non aveva alcun motivo di abbattere il volo MH17; cosi’ facendo avrebbe soltanto limitato il suo spazio politico e morale per operare nella crisi dell’Ucraina”, scrive il giornale cinese.
“La tragedia non ha benefici politici nemmeno per le forze ribelle ucraine”, si legge. “La Russia è stata presa in contropiede, forzata ad un atteggiamento passivo provocato dalla reazione dell’Occidente. è un ulteriore esempio del potere delle opinioni occidentali come strumento politico”, conclude il quotidiano vicino al Partito Comunista di Pechino.
Stando cosi’ le cose la Cina potrebbe presto essere costretta a rivedere la propria politica estera. “Sarà una sfida considerevole per la strategia generale e la diplomazia cinesi se l’America e l’Europa proporranno sanzioni contro la Russia e chiederanno alla Cina di unirsi a loro”, ha scritto in un blog molto seguito Gao Feng, analista di temi di sicurezza globale. “Per Pechino il problema è quale lato scegliere. Senza dubbio, un atteggiamento ambiguo, comporterebbe critiche e pressioni morali”.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa