La Russia ha annunciato un embargo sulle importazioni dall’Ucraina di soia e prodotti da girasole e nei prossimi giorni potrebbe procedere con il blocco degli acquisti di pesche dalla Grecia, come pure di carne di pollo dagli Stati Uniti.
Ufficialmente dettate da criteri sanitari, le misure al vaglio dell’Autorità per il controllo veterinario e fitosaniario Rosselkhnadzor arrivano in un momento di fortissima tensione tra Mosca e le cancellerie occidentali per la crisi ucraina e relative nuove e pesanti sanzioni varate nei giorni scorsi da Ue e Stati Uniti. E all’orizzonte si prospetta una guerra commerciale che potrebbe avere conseguenze economiche molto pesanti per entrambe le parti.
Il capo di Rosselkhnadzor, Sergey Dankvert, ha dichiarato a Itar-Tass che ci sono problemi con i protocolli di quarantena di molti prodotti agricoli importati in Russia. “Recenti casi possono dimostrare che il sistema di quarantena in Europa non funziona”, ha detto, annunciando una raccolta di dati e prove e successive consultazioni con i colleghi della Commissione europea e di singoli Stati Ue.
Ieri Mosca ha annunciato un embargo su frutta e verdura dalla Polonia, che ha già protestato denunciando la misura come “di natura politica”. Appare certamente ovvio che la Russia o altri paesi rispondano all’assedio europeo e statunitense con la stessa moneta, e se Washington non ha molto da perdere nella guerra commerciale con Mosca molti paesi europei potrebbero rimetterci, e parecchio.
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