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“Basta armare Israele”. Blitz a una fabbrica di armi in Inghilterra

Continuano in diversi paesi le iniziative di solidarietà con il popolo palestinese, di mobilitazione e denuncia contro Israele e le complicità del mondo occidentale con il massacro di Gaza, costato finora circa 1900 morti, l’80% dei quali civili.

L’azione più eclatante degli ultimi giorni è andata in scena ieri nella località britannica di Shenstone, tra Lichfield e Birmingham, dove un gruppo di attivisti ha simbolicamente occupato una fabbrica di armi. L’azienda presa di mira è la UAV Engines Limited, registrata in Gran Bretagna ma in realtà di proprietà della Elbit System, la più grande produttrice di armi israeliana e maggior fabbricatrice di droni a livello internazionale. Gli stessi droni già utilizzati già nel 2009 da Israele per uccidere militanti della resistenza e civili e di nuovo durante l’attuale offensiva denominata ‘Margine prottettivo’. Non è un caso che dall’inizio dell’operazione “Protective Edge” la Elbit ha incrementato del 6% i propri profitti, portando la propria produzione al più alto livello dal 2010.

E così all’alba di ieri 12 attivisti del London Palestine Action Network hanno bloccato gli ingressi principali dell’edificio e ne hanno scalato le pareti salendo sul tetto della fabbrica dove hanno piantato delle tende ed hanno srotolato un grosso striscione che recitava “UK: basta armare Israele”. Altri attivisti hanno esposto un altro banner che denunciava: “Elbit arma, Israele uccide”. “Chiediamo la chiusura definitiva della fabbrica e la fine di tutte le forme di commercio e di cooperazione militare con Israele.” hanno spiegato i militanti solidali secondo i quali nell’impianto si fabbricano soprattutto i motori dei caccia e dei droni.

Naturalmente i responsabili dell’azienda hanno chiamato la polizia che ha intimato ai manifestanti di interrompere la protesta contro la cooperazione tra Londra e Tel Aviv che però mentre scriviamo sta proseguendo nonostante la pioggia battente.

Anche a Roma ieri gli attivisti pro Palestina hanno sanzionato un’azienda complice di Israele, la Hewlett Packard.

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