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Gli USA aprono nuove basi militari in Australia. Contro la Cina

Continua a ritmo sostenuto l’accerchiamento militare Usa della Cina. Oggi è stato definito nei dettagli un importante accordo che fornirà la base legale per l’installazione di una base di marines nella città settentrionale australiana di Darwin e future altre installazioni militari nei prossimi 25 anni. Gli Stati Uniti da tempo possono sfruttare una base militare nella città di Alice Springs.
Il tema è stato al centro di un incontro Australia-United States Ministerial Consultations (Ausmin, Consultazione ministeriale Australia-Stati Uniti), al quale hanno partecipato responsabili delle diplomazie e della Difesa dei due paesi: Julie Bishop e David Johnston per il governo di Canberra e John Kerry Chuck Hagel per quello di Washington.
Al centro di altri incontri sarà la compatibilità degli apparati militari tra i due paesi, in particolare quelli aeronavali e anfibi. Domani saranno concordati i dettagli della presenza a rotazione di reparti statunitensi nell’Australia settentrionale annunciata nel 2011 dal presidente statunitense Barack Obama, considerata parte integrante della sua politica strategica in Asia-Pacifico in concomitanza con il graduale ritiro di risorse e uomini dal Medio Oriente. Una scelta che ha come obiettivo esplicito quello che viene definito “il contenimento della crescita cinese”, in termini di influenza e di apparato militare, e delle pretese di Pechino sui mari che la circondano.
In ballo c’è la presenza di 2500 effettivi statunitensi, inizialmente nella base di Darwin, entro il 2017, oltre ai centinaia già presenti, e la possibilità – considerata ancora lontana – di un utilizzo della base navale di Stirling nelle regione occidentale, per ospitare le navi da guerra di Washington.

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