L’epidemia di Ebola “ci minaccia tutti” ha detto il presidente cubano Raul Castro inaugurando all’Avana un “summit straordinario” di 12 Paesi dell’America latina e dei Caraibi incentrato sull’epidemia che per il momento sta risparmiando il continente. “Una terribile epidemia si propaga oggi fra i popoli fratelli dell’Africa e ci minaccia tutti”, ha dichiarato Castro. “Se questa minaccia non sarà arginata in Africa occidentale potrebbe diventare una delle pandemie più gravi della storia dell’umanità”, ha avvertito il presidente cubano davanti a 11 suoi pari del continente riuniti nella capitale cubana.
Cuba, Paese maggiormente presente sul campo con quasi più di 450 fra medici e infermieri dispiegati in Africa occidentale, ospita questo summit il cui obiettivo è quello di “armonizzare i protocolli per proteggere la popolazione e prevenire la diffusione della malattia nei Paesi della regione”, afferma una nota del ministero degli Esteri cubano. Al vertice sono presenti i nove capi di Stato dell’Alternativa bolivariana per le Americhe (Alba), blocco creato nel 2005 da dei Paesi governati dalla sinistra. Oltre a Cuba, comprende Venezuela, Ecuador, Bolivia, Nicaragua e diversi piccoli Stati caraibici. Anche Haiti, Grenada e Saint-Kitts e Nevis sono stati invitati.
Dalle istituzioni internazionali continuano intanto ad arrivare elogi nei confronti di Cuba.
Semplicemente, “straordinario”, ha detto al suo arrivo all’Avana il coordinatore delle Nazioni Unite per la lotta a Ebola, David Nabarro, a proposito del contributo dato finora da Cuba con l’invio di personale medico specializzato aggiuntivo in Africa, continente in cui è da tempo presente in campo sanitario.
A poche ore dall’avvio, nella capitale cubana, del Vertice straordinario dell’Alleanza bolivariana per i popoli della Nostra America-Trattato del commercio dei popoli (Alba-Tcp), lo specialista inglese ha ringraziato l’isola per aver inviato “i suoi migliori medici, infermieri e personale” dando così “una dimostrazione di solidarietà, di fratellanza e un sostegno di prima classe”, esortando altri paesi “a portare un aiuto simile”.
Capi di stato e di governo, insieme ai ministri di 12 paesi si prefiggono con il vertice straordinario “di dare il loro contributo unito di fronte a questa importante sfida sanitaria” nelle parole del presidente venezuelano Nicolás Maduro, che parteciperà ai lavori. Presente anche la direttrice generale dell’Organizzazione panamericana della salute (Ops) Carissa Etienne, la prima ad arrivare all’Avana. “Siamo qui per parlare con i capi di Stato anche di quello che sta facendo Cuba, un paese piccolo che si pone da esempio, per affrontare Ebola. Ma anche per condividere la cooperazione tecnica dell’Ops e assicurarci che i paesi siano preparati di fronte a eventuali casi di Ebola” ha detto Etienne.
All’inizio di ottobre, Cuba ha inviato 165 medici e infermieri a combattere Ebola in Sierra Leone: in totale saranno 461 distribuiti prossimamente anche in Liberia e Guinea.
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