In un paese particolare come lo Stato Spagnolo, mai uscito veramente dal fascismo se non per espressa volontà delle elites del franchismo di cambiare forma al regime iniziato con l’alzamiento del 1936, e in cui negli ultimi anni tutte le decisioni importanti le hanno prese i commissari della Troika, una notizia del genere desta più di una preoccupazione.
Secondo alcuni media iberici sarebbero almeno tre i battaglioni dell’esercito di Madrid che nelle ultime settimane sarebbero sottoposti ad un addestramento particolare per renderli in grado di operare come “reparti antisommossa” in occasione di manifestazioni e proteste di massa. Sarebbero ben tre le brigate dell’Esercito di Terra, più l’Unità Militare di Emergenza (Ume), quelle coinvolte in un addestramento proprio dei corpi di polizia finora mai impartito a reparti delle forze armate del paese.
Tra questi, riferisce il quotidiano Publico, in particolare il Reggimento di Cavalleria Leggero Corazzato Lusitania nº 8 di stanza a Marines (Valencia), che nel mese di ottobre è stato addestrato alle tecniche di controllo e repressione di eventi di piazza. A far filtrare la notizia sono stati ambienti militari che si sono detti stupiti del fatto, assolutamente inedito. Che bisogno c’è, si chiede da più parti, di addestrare i militari al contrasto delle manifestazioni in un paese in cui esiste già ed ha piena agibilità un corpo di polizia militare, la Guardia Civil?
Oltretutto il reggimento in questione fu uno di quelli che partecipò al fallito – secondo alcuni analisti pienamente riuscito, in realtà – tentativo di colpo di stato del 23 febbraio del 1981, guidato dal tenente colonnello della Guardia Civil Antonio Tejero, passato alla storia per la sua irruzione in parlamento durante una seduta e per i colpi di pistola sparati in aula. Con lui si schierò il Reggimento di Valencia che, agli ordini del tenente Jaime Milans del Bosch decretò lo stato d’assedio ed occupò con i suoi carri armati strade e piazze dell’importante città iberica. Negli ultimi anni il reparto n° 8 è stato abitualmente impiegato in missioni militari all’estero nell’ambito delle operazioni delle Nazioni Unite in diversi paesi, come ad esempio il Libano all’interno della missione Unifil.
All’addestramento hanno partecipato circa 200 soldati, sotto il controllo e la supervisione di alcuni membri della Polizia Militare arrivati da Zaragoza. Ai militari è stato insegnato come arrestare le persone, come immobilizzarle, come mettere le manette attorno ai polsi dei fermati ecc.
In molti, dopo la diffusione della notizia, si chiedono dentro quale piano rientri la formazione antisommossa di alcuni reparti dell’esercito spagnolo e se qualcuno a Madrid pensi veramente di dover utilizzare anche l’esercito per fronteggiare manifestazioni e proteste particolarmente veementi in qualcuno dei territori dello Stato. Neanche i militari e gli ufficiali coinvolti nelle esercitazioni sono stati finora informati del motivo del loro addestramento all’uso del manganello, degli scudi e dei gas lacrimogeni. Alcuni dei militari coinvolti nell’addestramento hanno denunciato, in forma anonima, che molti di loro hanno riportato lesioni e contusioni tanto erano duri gli scontri tra i soldati che erano incaricati della repressione e quelli che invece ricoprivano la parte dei manifestanti.
Guarda il video: http://www.publico.es/publico-tv/video/221371/exclusiva-asa-entrenan-a-soldados-para-hacer-de-antidisturbios-ante-los-ciudadanos
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