Mentre in Missouri la tensione è altissima in vista della possibile assoluzione del poliziotto che ad agosto uccise il diciottenne Michael Brown, un altro giovane afroamericano, questa volta il 28enne Akai Gurley, è stato ucciso da due agenti di polizia a Brooklyn.
Secondo la versione diffusa dai media statunitensi due giovani agenti erano in perlustrazione nelle scale di un edificio quando si sarebbero trovati davanti il giovane che, insieme alla sua ragazza, sta aspettando l’arrivo dell’ascensore, disarmato, e avrebbero aperto il fuoco, uccidendolo sul colpo.
Nel corso di una conferenza stampa il capo della polizia di New York, Bill Bratton, ha dovuto riconoscere che la vittima era “totalmente innocente” anche se secondo lui si sarebber trattato di un “tragico errore” dovuto al fatto che le scale dell’edificio erano in penombra e che quindi la visibilità era scarsa. Ma le circostanze di quanto avvenuto smentiscono la ricostruzione giustificazioni sta del di Bratton, visto che Peter Liang, il poliziotto che ha sparato, ha scaricato l’intero caricatore della sua arma contro Gurley che era disarmato e la cui unica colpa è stata di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato, e di avere la pelle scura. Il New York Post, che ha anche pubblicato la foto della giovane vittima, riferisce che due agenti stavano effettuando quella che in gergo si definisce una perlustrazione ‘verticale’ di uno stabile a Brooklyn scendendo per le scale piano dopo piano a partire dall’ottavo quando la vittima è sbucata all’altezza del settimo. A quel punto l’agente Liang ha aperto il fuoco scaricando l’arma nel torace dell’uomo che era stato a trovare la fidanzata, Melissa Buttler, che abita nell’edifico.
Intanto nuovi scontri si sono registrati durante la notte a Ferguson, in attesa del verdetto sulla possibile incriminazione del poliziotto che uccise il 18enne nero Michael Brown, anche lui disarmato. Tre persone sono state arrestate dopo che la polizia ha caricato i manifestanti che protestavano davanti al quartier generale delle forze dell’ordine. La folla si è allineata davanti all’edificio urlando per circa un’ora slogan contro i poliziotti schierati in assetto antisommossa. Quando però i manifestanti si sono spostati in strada bloccando la circolazione stradale i poliziotti sono intervenuti con i manganelli caricando i dimostranti che in alcuni casi sono stati gettati a terra e malmenati. Secondo alcune indiscrezioni il poliziotto killer, Darren Wilson, starebbe negoziando le sue dimissioni in cambio dell’immunità. La notizia, riferita dalla Cnn, potrebbe alimentare ancor di più la rabbia dei cittadini di Ferguson, abitata in maggioranza da afroamericani ma dove la polizia è composta al 93% da agenti bianchi e protagonisti di numerosi episodi di discriminazione e persecuzione.
Mike Brown, il padre della vittima, si è rivolto alla comunità in un video chiedendo che le proteste siano pacifiche. “Non importa cosa deciderà il Gran giurì, non voglio che mio figlio sia morto invano. Auspico un cambiamento eccezionale e in positivo che trasformi St. Louis in una città migliore per tutti”, ha detto, seguito da interventi simili pronunciati dallo stesso presidente Obama e dal ministro della Giustizia, che hanno per l’ennesima volta promesso alle comunità afroamericane del paese un cambiamento radicale nel comportamento delle forze di sicurezza.
Intanto però la stampa locale ha diffuso la notizia che due uomini sarebbero stati arrestati dall’Fbi proprio a St.Louis, nel Missouri, con l’accusa di aver acquistato esplosivo da usare durante le proteste a Ferguson. I due farebbero parte del “New Black Panthers Party”, un gruppo rivoluzionario che si ispira alle “Pantere nere” degli anni ’60.
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