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Europa: “per uscire dalla crisi serve un’Alba euro-mediterranea”

Madrid, 27 novembre (PRENSA LATINA)

Il libro “Da Sud a sud, la strategia della lumaca”, di Luciano Vasapollo, avanza una proposta definita provocatoria dal suo autore: il futuro dell’Europa oggi passa guardando all’esempio dei processi reali di cambiamento nei Paesi sudamericani.

Se l’Europa vuole cambiare deve andare nella direzione dei Paesi dell’Alleanza Bolivariana dei Popoli di Nuestra América (ALBA), ha assicurato nel corso della presentazione della sua opera a Madrid l’economista italiano, docente all’Università La Sapienza di Roma.

L’evento, che ha visto la partecipazione di ambasciatori e altri diplomatici dei Paesi dell’ALBA in Spagna e politici , si è inserito allo stesso tempo nelle celebrazioni del X° Anniversario dell’Alleanza regionale.

Il libro, presentato nell’ambasciata di Cuba in Spagna, avanza la proposta di un’ALBA euro-afro-mediterranea, a partire dall’analisi dei processi in corso in America Latina, che lo studioso considera una trasformazione radicale anticapitalista.

Vasapollo, che l’Ambasciatore cubano in Spagna, Eugenio Martinez, ha presentato come un docente di spicco di economia marxista, europeo, ma non eurocentrico, con 55 titoli pubblicati, ha precisato che l’alleanza latinoamericana non è perfetta però sviluppa progetti dinamici per il un superamento del modello capitalista.

Secondo Vasapollo, l’Europa costruisce la ricchezza dei Paesi del nord con la distruzione del sud (Italia, Spagna, Grecia e Portogallo), in ossequio ai diktat della Troika (Fondo Monetario Internazionale, Commissione Europea, Banca Europea).Il sud Europa vive in maniera drammatica la crisi del capitalismo e la soluzione è rompere l’Unione Europea e non fare compromessi con l’oligarchia, ha affermato l’accademico italiano durante la presentazione del suo libro, che ha attratto un folto pubblico a Madrid.

I Paesi dell’ALBA costruiscono il loro futuro con la strategia della lumaca: con lentezza però avanzando sempre, ha annotato l’accademico, per il quale quel processo è un esempio per la costruzione nel Mediterraneo di un modello anticapitalista di cooperazione e sviluppo solidale tra i popoli.

L’accademico italiano mette in risalto la capacità d’integrazione dell’ALBA e si può da subito lottare per costruire un’ALBA mediterranea, Euro-Afro-Mediterranea aperta al mondo che lotta contro capitalismo e imperialismo per la prospettiva della transizione socialista .

A 10 anni dalla sua creazione, l’Alleanza Bolivariana per i popoli di Nuestra América (ALBA) dimostra oggi la capacità di difendere la sovranità delle economie che ne fanno parte, ha affermato l’economista italiano Luciano Vasapollo.

Già nella conferenza del giorno prima svolta nella Segreteria Generale Iberoamericana di Madrid,-con la presenza degli Ambasciatori della Bolivia, Maria del Carmen Almendras, di Cuba, Eugenio Martìnez, del Nicaragua, Veronica Rojas, dell’Ecuador, Miguel Calahorrano, e del responsabile del commercio del Venezuela, Julio Garcia Jarpa-  il professore dell’Università La Sapienza di Roma, autore di oltre 50 opere, ha evidenziato che l’alleanza ha dimostrato capacità di difendere gli interessi di operai e contadini. Lo sviluppo dell’ALBA dà ragione a Fidel Castro e Hugo Chavéz, i quali l’hanno progettata come un meccanismo di integrazione politica per socializzare il benessere e il modello produttivo, e non per pensare solo agli aspetti commerciali.

I suoi risultati positivi in campo sociale ed economico rispondono al fatto che questo meccanismo relativizza il ruolo egemonico del mercato nella sua politica di sviluppo.

Rispetto a questo Vasapollo ha ricordato che i dati delle Nazioni Unite e della Banca Mondiale mostrano che i Paesi dell’ALBA stanno crescendo sul piano sociale e anche per quanto riguarda il Prodotto Interno Lordo.

Secondo Vasapollo un altro elemento importante dell’ALBA è la sua impostazione secondo la quale gli accordi di integrazione non possono ostacolare la diffusione del processo scientifico e tecnologico nel quale, ha sottolineato, è fondamentale la socializzazione della capacità intellettuale.

A parere dell’accademico non è l’America Latina a dover guardare all’Europa. Piuttosto noi, la sinistra europea, dobbiamo guardare all’ALBA e pensare di costruire un’ALBA mediterranea, Euro-Afro-Mediterranea aperta al mondo che lotta contro capitalismo e imperialismo per la prospettiva della transizione socialista.

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