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Gli Usa si coprono di ridicolo sul film “The Interview”

Non era bastato Obama che dalla Casa Bianca era andato addirittura in televisione per accusare la Corea del Nord dell’hackeraggio contro la Sony relativa alla distribuzione del film “The Interview”. Già la costruzione di quell’accusa aveva fatto inarcare il sopracciglio a molti che ne vedevano l’evidente esagerazione. Gli stessi hacker responsabili dell’attacco alla Sony erano tornati alla carica e con un messaggio-video diffuso su YouTube avevano deriso l’Fbi: “Il risultato delle indagini è così eccellente che potreste aver visto cosa stavamo facendo con i vostri occhi. Ci congratuliamo. L’Fbi è la migliore al mondo. Siete degli idioti”, avevano scritto gli hacker del gruppo i ‘Guardiani della pace’ utilizzando come icona quella dell’agente Smith sul film Matrix.  Ma poi ci ha pensato il collettivo Anonymus a dare il colpo di grazia ai residui di credibilità di Obama e dell’amministrazione statunitense (ed anche a quei giornali e giornalisti italiani che gli hanno dato credito). Potrebbe infatti essere Anonymous a ‘distribuire’ The Interview, il film che la Sony ha deciso di ritirare dopo le minacce da parte degli hacker. Il gruppo ha affermato in una serie di Tweet di essere pronto a fare un ‘regalo di Natale’ a tutti gli utenti del web. Nel messaggio Anonymous minaccia di entrare nei sistemi della major per rubare il film, che nessun circuito di cinema negli Usa ha voluto distribuire. ”Non stiamo con nessuna delle due parti, vogliamo solo vedere il film – scrive il collettivo – ci siamo infiltrati nei vostri sistemi molto prima della Corea del Nord, e pensavamo che fosse un buon avvertimento per riparare le vostre falle”.

Il film “The Interrview” è un cinepanettone natalizio che ha potuto usufruire di una pubblicità altrimenti inimmaginabile, inversamente proporzionale alla qualità del film. Il soggetto sono le disavventure di due giornalisti statunitensi che vanno in Corea del Nord per intervistarne il leader Kim Jong Un. Di fronte al film ma soprattutto alla strumentalizzazione da parte dell’amministrazione statunitense, la Corea del Nord ha reagito molto duramente anche avendo offerto agli Usa la propria collaborazione sulla vicenda. La Corea del Nord nega ogni responsabilità e, dopo aver offerto di collaborare con Washington per “individuare i veri responsabili”, ha anche annunciato eventuali rappresaglie contro la Casa Bianca e altri obiettivi se gli Stati Uniti prenderanno misure nei suoi confronti. “L’esercito e il popolo della Corea del Nord sono pienamente preparati per un confronto con gli Usa, in tutte le zone di conflitto, compresi gli spazi di cyber-guerra, per far esplodere queste cittadelle”, si legge in un comunicato della Commissione nazionale di difesa di Pyongyang, diffuso dall’agenzia Kcna.

 

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