Continua a distanza di mesi lo scambio di accuse tra governo russo e regime ucraino sull’abbattimento il 17 luglio scorso di un Boeing della Malaysian Airlines che provocò la morte di tutti i passeggeri e dell’equipaggio, episodio che contribuì ampiamente a rafforzare le sanzioni già imposte contro Mosca da parte di Stati Uniti e Unione Europea.
Stavolta ad accusare il regime ultranazionalista di Kiev è un militare ucraino – di cui però non sono state fornite le generalità – che ha disertato, consegnandosi alle autorità russe, e che avrebbe raccontato alla speciale commissione di inchiesta istituita da Mosca che ad abbattere il volo di linea MH17 della Malaysian Airlines sarebbe stato un caccia ucraino SU-25 pilotato dal capitano Voloshyn delle forze aeree di Kiev.
“Secondo il resoconto fornito da questo uomo, che ora viene trattato come testimone e al quale è stato assegnato uno pseudonimo per garantire la sua sicurezza, il Boeing 777 (…) potrebbe essere stato abbattuto il 17 luglio di quest’anno da un jet ucraino “, ha detto il portavoce del comitato d’inchiesta russo Vladimir Markin.
Già nell’agosto scorso alcuni media malesi di lingua inglese, citando fonti dei servizi segreti statunitensi, avevano diffuso questa versione dei fatti in controtendenza con la grande stampa internazionale che, senza alcuna prova, continuava ad accusare indifferentemente i guerriglieri del Donbass oppure direttamente le forze armate russe, anche se poi le perizie sulla fusoliera del velivolo hanno rivelato che a causare l’abbattimento furono proiettili di piccole dimensioni sparati da una distanza ravvicinata, escludendo così sia l’ipotesi di un missile a spalla – di quelli in possesso dei ribelli – sia del missile terra-aria presuntamente usato dalle forze armate di Mosca.
Secondo la versione fornita dal quotidiano russo Komsomolskaya Pravda nei giorni scorsi, basata sulle presunte rivelazioni del militare ucraino disertore, il 17 luglio nella zona di guerra sorvolata dal boeing malese erano stati abbattuti due aerei militari ucraini e il pilota di un terzo velivolo di Kiev, “spaventato”, avrebbe mirato al volo civile per errore, sparando anche un missile aria-aria, forse confuso dai colori della compagnia di bandiera malesiana simili a quelli della bandiera russa.
Nessuna traccia di questa versione – tutta da confermare, ovviamente – sulla stampa italiana mentre a pochi giorni dall’entrata in vigore di una nuova tregua, che per ora sembra tenere, i rappresentanti della Giunta ucraina e quelli delle Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk sono impegnati in un nuovo ciclo di negoziati che potrebbe sfociare in un nuovo incontro tra le due delegazioni già nelle prossime ore.
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