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Francia: ondata di attacchi a moschee e di denunce per ‘apologia di terrorismo’

L’islamofobia e la xenofobia non fanno notizia, e neanche l’ondata di denunce per ‘apologia di terrorismo’ spiccate in Francia all’indomani degli attentati di Parigi. 

Eppure in una settimana sarebbero già ben 54 i provvedimenti giudiziari avviati in tutta la Francia per “apologia del terrorismo”, stando a quanto riferito all’agenzia France presse dal ministero della Giustizia di Parigi. Segno che la difesa a oltranza della libertà d’espressione non sembra essere propriamente la priorità della Republique. L’unico a far notizia all’estero è stata quella spiccata nei confronti del contestato comico Dieudonnè che probabilmente cercava pubblicità con la sua provocazione – ha scritto su facebook “je me sens Charlie Coulibaly” (Mi sento Charlie Coulibaly) – e l’ha ottenuta, grazie al doppio standard delle autorità francesi e all’ottusità di qualche magistrato troppo zelante.

Inoltre, nello stesso breve periodo, sempre secondo i dati forniti dal responsabile dell’Ordine Pubblico, sono state aperte 15 procedure giudiziarie per graffiti, 10 per attacchi “con arma, incendio o esplosione” contro moschee e luoghi di culto musulmano, 11 per volantini e commenti anti-islam, 19 per reati commessi contro le forze dell’ordine e 14 per attacchi informatici.
Molti di questi procedimenti fanno riferimento ad una vera e propria ondata di attacchi contro cittadini stranieri e simboli della religione musulmana scatenati dopo la strage nella redazione del settimanale satirico. Più di 50 episodi in pochi giorni in tutto il paese. Tra i 54 episodi anti-musulmani finora conteggiati, ci sono state 21 segnalazioni di sparatorie e lancio di granate ad edifici islamici, oltre a 33 casi di minacce e insulti, ha denunciato Abdallah Zekri, presidente del Collettivo contro l’islamofobia in Francia (CCIF), un organo di controllo nell’ambito del Consiglio centrale dei musulmani. Zekri ha detto di non aver “mai visto” tanti attacchi in così poco tempo, e ha richiamato una maggiore sicurezza nei luoghi di culto musulmani, così come un maggiore monitoraggio dei social media.
Tra i vari attacchi i più gravi riguardano finora il lancio di tre granate contro una moschea a Le Mans, nella regione della Loira; in una finestra della moschea è stato anche ritrovato un foro di proiettile.
Un’esplosione ha invece colpito un ristorante gestito da cittadini arabi vicino a una moschea a Villefranche-sur-Saône, sul Rodano.
Un ragazzo di 17 anni di origini nordafricane è stato aggredito da un gruppo di persone dopo aver ricevuto insulti razzisti nel dipartimento di Isère, sempre nella regione del Rodano.
Contro una moschea a Port-la-Nouvelle, nel sud della Francia, sono stati sparati alcuni di colpi di arma da fuoco.
La testa di una scrofa e le sue interiora sono state lasciate davanti ad un centro di culto islamico in Corsica, con la scritta: “la prossima volta sarà una delle vostre teste”.
Una moschea a Bischmiller, in Alsazia, è stata colpita da atti vandalici.
La moschea di Poiters, nella Francia centrale, è stata incendiata dopo che nei giorni precedenti era stata oggetto di scritte razziste come “morte agli arabi”.
Un aumento esponenziale degli attacchi contro sedi religiose islamiche o cittadini stranieri è stato segnalato praticamente in tutti i paesi europei.

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