09.00 – A spoglio praticamente ultimato – sono state scrutinate il 99.8% delle schede, a Syriza va il 36.34%, a Nd il 27.81%, ad Alba Dorata il 6.28%, a To Potami il 6.05, al KKE il 5.47, ad Anel (Greci Indipendenti) il 4.75, al Pasok il 4.68%. Il partito della sinistra democratica (Kinima) di Papandreou ottiene alla fine solo il 2.46% e quindi non superamendo lo sbarramento del 3% non entra in parlamento.
Il partito di Tsipras prende 149 seggi, due in meno rispetto alla maggioranza assoluta richiesta e dovrà quindi cercare un’alleanza.
23.40 – Il leader della formazione centrista ed europeista To Potami, il giornalista Stavros Theodorakis, ha annunciato di essere pronto a sostenere con un appoggio esterno un eventuale governo guidato da Alexis Tsipras. Ma senza entrare nel governo, a prescidere se Syriza supererà la soglia dei 151 seggi su 300. “Potami è qui. Diremo sì alle proposte che condivideremo e ci opporremo quando la sicurezza del Paese sarà messa a rischio”, ha chiarito l’ex conduttore tv.
23.30 – Quando sono state scrutinate il 75% delle schede, a Syriza va il 36.1%, a Nd il 28.1, ad Alba Dorata il 6.3, a To Potami il 5.9, al KKE il 5.4, al Pasok il 4.7, ad Anel (Greci Indipendenti) il 4.7 e a Kinima di Papandreou il 2.4 (sotto lo sbarramento del 3%). Allo stato il partito di Tsipras prenderebbe 149 seggi, due in meno rispetto alla maggioranza assoluta richiesta.
22.50 – Festeggiamenti ad Atene con Alexis Tsipras che ha parlato davanti a migliaia di persone davanti all’Università della capitale ellenica. “I greci hanno mostrato la strada del cambiamento all’Europa”, ha detto il leader di Syriza parlando di “nuova Europa basata sulla solidarietà” e definendo la troika “una cosa del passato. Il voto contro l’austerità è stato forte e chiaro”. “Troveremo con l’Europa una nuova soluzione per far uscire la Grecia dal circolo vizioso (dell’austerità) e per far tornare a crescere l’Europa. La Grecia presenterà ora nuove proposte, un nuovo piano radicale per i prossimi 4 anni”. Ha aggiunto poi Tsipras: “Oggi torna il sorriso sul viso dei greci. Il sole della giustizia, della dignità, della democrazia. Continuiamo insieme questa lunga e bella lotta. Insieme vinceremo”.
21.50 – Quando sono state scrutinate il 50% delle schede votate, a Syriza va il 35.9%, a Nd il 28.3, ad Alba Dorata il 6.3, a To Potami il 5.8, al KKE il 5.4, al Pasok il 4.8, ad Anel (Greci Indipendenti) il 4.7 e a Kinima di Papandreou il 2.4 (sotto la soglia minima del 3% per entrare in parlamento). Da notare che insieme i due partiti che hanno sempre egemonizzato la politica ellenica, ND e Pasok, oggi hanno totalizzato appena il 33% dei voti validi, cioè meno di Syriza. Il partito di Tsipras allo stato prenderebbe 148 seggi, tre in meno rispetto alla maggioranza assoluta.
21.30 – Secondo le prime analisi sui flussi elettorali fra gli agricoltori e tra i pescatori i neonazisti di Alba Dorata avrebbero preso il 12% e una percentuale di parecchio superiore alle media nazionale anche fra i lberi professionisti.
20.50 – Sembra incredibile ma il leader del Pd e primo ministro italiano Matteo Renzi è stato il primo rappresentante di un governo straniero a congratularsi con Alexis Tsipras, leader di Syriza, subito dopo la pubblicazione dei primi exit poll ad Atene. Lo ha riferito all’emittente privata Mega Tv un parlamentare di Syriza. Poco dopo Palazzo Chigi ha smentito la telefonata.
20.45 – Prima proiezione dei voti e dei seggi basata sui dati reali: Syriza 36.5% (150, appena sotto la maggioranza assoluta) ND 27.7% (76) Alba Dorata 6.3% (17) Potami 5.9% (16) KKE% 5.6 (15) PASOK 4.8% (13) ANEL 4.7% (13). Non otterrebbe segg il partito di Papandreou.
20.40 – “Una buona notizia per il popolo greco”. In una nota i socialisti francesi (Ps) si congratulano per la vittoria delle forze di sinistra alle politiche in Grecia, come d’altronde hanno fatto i leader della sinistra Pd e di Sel arrivati ad Atene nelle scorse ore per partecipare ai festeggiamenti. “Il fronte anti-austerità oggi si è rafforzato in Europa. Dal 2012, François Hollande e i leader social-democratici sono al lavoro per ri-orientare l’Unione europea – si legge nel comunicato dei socialisti francesi -. Troveranno in Alexis Tsipras un nuovo alleato”.
20.30 – Cominciano ad arrivare i primi dati reali dello spoglio dei voti. Secondo il conteggio riepilogativo del ministero degli interni di Atene, quando sono state scrutinate il 25% delle schede, a Syriza va il 35.3%, a Nd il 29, ad Alba Dorata il 6.3, a To Potami il 5.7, al KKE il 5.28, al Pasok il 5, ad Anel (Greci Indipendenti) il 4.7 e a Kinima di Papandreou il 2.5 (quindi sotto la soglia minima per entrare in parlamento).
20.20 – Secondo alcuni dati diffusi dal quotidiano greco Kathimerini, oggi il 45,3% dei disoccupati ha votato per Syriza, il 18,4% per Nuova democrazia e l’8,8% di chi non ha lavoro ha scelto i neonazisti di Alba dorata.
20.10 – Il presidente della Bce Mario Draghi, quello della Commissione Europea Jean Claude Juncker, il presidente del Consiglio Europeo Danald Tusk e quello dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem si vedranno per una “colazione di lavoro” prima dell’Eurogruppo per discutere della Grecia post elezioni e della linea da tenere con il nuovo governo di Atene.
20.00 – Secondo i secondi exit poll delle elezioni in Grecia pubblicati dalla tv Skai, Syrizaè in testa con il 36-38% dei voti, Nea Dimokratia sarebbe al 26-28% e al terzo posto, sempre a pari merito, Potami (centristi) e Alba Dorata (estrema destra) con il 6-7%. Seguono poi i comunisti (KKE) con il 5-6%, i socialisti del Pasok con il 4.2-5.2%, i Greci Indipendenti con 4-5% e Kinima di Papandreou con 2.2-3.2%. Secondo quanto affermano gli analisti con il 37% stando le cose Syriza potrebbe avere la maggioranza assoluta o sfiorarla di pochissimo.
19.25 – Secondo l’exit poll diffuso da Kapa questa sarebbe la possibile distribuzione dei seggi: Syriza 148-154; ND 70-78; Alba Dorata 16-20; To Potami 16-19; KKE 15-17; Pasok 12-14; Greci Indipendenti Anel 10-12; Kinima 0-8
19.20 – Subito dopo la diffusione dei primi exit poll delle odierne elezioni politiche in Grecia, il responsabile del settore Difesa del governo-ombra di Syriza ha telefonato al Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate e al capo della polizia per “tranquillizzarli”. Lo riferisce, senza fornire ulteriori spiegazioni, l’emittente Tv privata Mega, la quale ha precisato che la telefonata è stata fatta su diretta indicazione del leader del partito, Alexis Tsipras.
19.15 – “E’ nell’interesse del governo greco fare le riforme necessarie per risolvere i suoi problemi strutturali”: lo ha detto il presidente della Bundesbank Jens Weidmann alla tv tedesca Ard commentando i primi risultati del voto di oggi in Grecia. “La Grecia deve aderire alle condizioni del salvataggio”, ha aggiunto il presidente della Banca centrale tedesca.
18.55 – Il partito di Alexis Tsipras ha la maggioranza dei voti anche secondo l’exit poll realizzato e diffuso dalla società Kapa, che però stima percentuali di due punti percentuali in meno rispetto a quelli diffusi dalla tv Skai, tra il 33,5-37,5. Con queste percentuali, Tsipras potrebbe sfiorare ma non ottenere la maggioranza assoluta dei seggi.
18.40 – Sia i partiti minori sia i dirigenti di Nea Dimokratia stanno accusando gli istituti demoscopici incaricati di realizzare i sondaggi durante le operazioni elettorali di oggi. Secondo le critiche gli exit poll starebbero artificialmente pompando i valori di Syriza mentre secondo i dati in possesso del centrodestra la forbice tra i primi due partiti sarebbe assai più ridotta di quanto emerge dal primo sondaggio reso noto alle 18.
18.30 – I risultati degli exit poll tradotti in seggi indicano che Syriza oscillerebbe tra 146 e 158 seggi. A Nuova Democrazia andrebbero tra i 65 e i 75 seggi, mentre Potami e Alba Dorata, in liza per il terzo posto, potrebbero entrambi ottenere tra i 17 e i 22 seggi. I comunisti del Kke potrebbero ottenere tra i 13 e i 16 seggi, mentre al Pasok andrebbero tra i 12 e i 15 seggi. I Greci indipendenti (destra antimemorandum) oscillano tra i 10 e i 13 seggi e il nuovo partito di George Papandreou oscillerebbe tra 0 e 8 seggi.
18.15 – Il primo exit poll accorda al partito di sinistra un numero di seggi interni a una forchetta compresa tra i 146 e i 158, a fronte di una maggioranza assoluta nel parlamento ellenico pari a 151 seggi. Considerando che si tratta solo di sondaggi e che occorrerà aspettare almeno fino alla tarda serata per avere i primi dati reali significativi sullo spoglio dei voti, dovrebbero essere probabilmente sette i partiti che hanno superato il limite minimo del 3% e che quindi potranno avere rappresentanti in parlamento, mentre in forse c’è il partito fondato dall’ex premier socialista Papandreou e scomparirebbero dalla scena gli scissionisti di destra di Syriza di Dimar (Sinistra Democratica), partner di governo di Nd e Pasok fino all’estate del 2013.
18.05 – Dal primo exit poll ufficiale reso noto in Grecia la vittoria di Syriza sarebbe molto netta: SYRIZA 35.5-39.5%, Nea Dimokratia 23-27%, ToPotami 6.4-8%, Alba Dorata 6.4-8%, KKE (comunisti) 4.7-5.7%, PASOK (Socialisti) 4.2-5.2%, Greci Indipendenti (Destra antiausterity) 3.5-4.5%, KINIMA (sinistra democratica di Papandreou) 2,2-3,2%.
17.50 – A pochi minuti dalla chiusura dei seggi in Grecia l’agenzia russa Ria Novosti ha pubblicato sul suo sito web exit poll ufficiosi in base ai quali avrebbe vinto nettamente la sinistra radicale di Syriza raccogliendo tra il 34 ed il 37% dei voti, sufficienti, secondo l’agenzia a far conquistare al partito di Alexis Tsipras la maggioranza assoluta di 151 deputati su 300, anche se sul filo. Secondo l’agenzia russa Syriza staccherebbe di 10/12 punti la destra di Nea Dimokratia. Terza l’estrema destra di Alba Dorata al 6%.
17.40 – Mentre ad Atene è forte l’attesa per gli exit poll ufficiali, fonti vicine a Syriza, ma anche ai socialisti del Pasok indicano che Syriza nel voto di oggi potrebbe raggiungere una percentuale di voti che garantisca la maggioranza assoluta in parlamento, il che eviterebbe al partito di Tsipras di dover cercare alleanze più a destra. Secondo questi dati non ufficiali il partito neonazista Alba Dorata, dato in calo nei sondaggi dei giorni scorsi, si sarebbe invece affermato come la terza forza della Grecia superando To Potami, la lista di centro creata e guidata da un giornalista televisivo.
17.25 – Avvertono alcuni analisti che negli ultimi anni gli exit poll in Grecia non ci hanno granché azzeccato, soprattutto sottovalutando il peso di Alba Dorata – i cui elettori difficilmente dichiarono il loro voto ai sondaggisti – e in parte anche di Nea Dimokratia. Bisognerà aspettare ancora qualche ora per avere a disposizione dei dati più precisi e cominciare a ragionare. Comunque i primi exit poll ufficiali verranno diffusi poco dopo le 19 – 18 ora italiana – appena verranno ufficialmente chiusi i seggi.
17.15 – I circa 19.500 seggi aperti in Grecia da questa mattina alle 7 non sono ancora chiusi e le operazioni di voto si concluderanno alle 19 – le 18 in Italia – ma in rete cominciano già a circolare i primi exit poll compiuti da alcuni istituti demoscopici su commissione dei partiti. Exit poll che allo stato assicurano un’ampia vittoria della sinistra di Syriza rispetto agli sfidanti di destra di Nuova Democrazia.
Secondo una rilevazione dell’agenzia Ria Novosti a urne ancora aperte e rilanciata sui social network Syriza starebbe attestandosi tra il 33,5% e il 35,5% mentre Nea Dimokratia del premier uscente Antonis Samaras otterrebbe solo tra il 25,5% e il 27,6%.
Secondo un altro sondaggio rilanciato sempre su Internet e assai più ottimistico, Syriza otterrebbe invece il 37%, contro il 25% di Nuova Democrazia. Si tratta di risultati non ufficiali, poiché in base alla legge greca non è consentito diffondere i risultati degli exit poll a urne ancora aperte. Tra i militanti di Syriza girano voci entusiastiche che parlano di un’affermazione anche maggiore del loro partito, pari al 40% e più.
La diffusione seppure informale degli exit poll ha fatto infuriare la direzione di Nuova Democrazia che ha chiesto nel pomeriggio di oggi un intervento della magistratura. “Chiediamo alle autorità competenti di intervenire”, chiede in un comunicato il partito del premier uscente. Il timore della destra è che, convinti ormai dell’ineluttabilità della vittoria di Syriza, molti suoi potenziali elettori o anche quelli delle formazioni minori centriste possano rinunciare ad andare al seggio considerando inutile la partecipazione.
Leggi anche: Il riformismo radicale di Syriza e la gabbia dell’UE
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa