Gli Stati Uniti sono “impegnati” a sostenere le riforme economiche dell’Egitto e la sua sicurezza. E’ quanto ha affermato il segretario di stato americano, John Kerry, in un intervento nel corso della conferenza sugli investimenti globali in corso a Sharm el Sheikh.
“Gli Stati Uniti sono impegnati a sostenere le riforme economiche dell’Egitto. La popolazione americana è impegnata per la sicurezza e il benessere del popolo egiziano”, ha affermato durante la sessione inaugurale della conferenza di tre giorni nella località sul Mar Rosso.
“L’Egitto è un’area straordinaria di opportunità. Abbiamo fiducia nell’Egitto e nella sua leadership, nelle sue riforme macroeconomiche ambiziose: sosteniamo la sua missione in favore della prosperità e della stabilità”. E’ come al solito più entusiastica e chiara l’impronta data da Matteo Renzi nel suo intervento alla conferenza di Sharm El Sheikh lodando la “saggezza” del presidente egiziano al Sisi che lo ascoltava in platea. “La sfida egiziana – ha proseguito Renzi – è anche la nostra sfida, la stabilità dell’Egitto è la nostra stabilità. C’è l’impegno personale mio e dell’Italia per lavorare con lei anche sulla crisi siriana e libica”, ha aggiunto il premier rivolgendosi sempre al leader egiziano. “Il bacino del Mediterraneo – ha detto ancora Renzi – non é una frontiera ma il centro delle nostre civilità, un ponte che presenta sfide e opportunità”. “L’Italia e l’Egitto – ha aggiunto il premier italiano – si trovano su due sponde di questo ponte e sono custodi di uno spazio unico”. “Serve unire le forze per affrontare la sfida” del terrorismo: non c’è “nessuno scontro di civiltà, è la lotta del mondo civilizzato contro pochi estremisti che non hanno nulla a che fare con la religione” ha detto ancora Renzi lodando l’impegno dell’Egitto.
Da parte loro Arabia Saudita, Kuwait ed Emirati Arabi Uniti – gli assai più pragmatici paesi dominanti del Polo Islamico – hanno annunciato lo stanziamento di ben 12 miliardi di dollari in aiuti e investimenti destinati all’Egitto, nel corso della stessa Conferenza. Ciascuno dei tre Paesi ha stanziato quattro miliardi di dollari a favore dell’Egitto: per l’Arabia Saudita e Kuwait si tratta per la maggior parte o totalmente di investimenti in vari settori economici egiziani. Quanto al contributo degli Emirati, è diviso in due miliardi di dollari depositati presso la Banca Centrale egiziana e una somma analoga investita per finanziare dei progetti che verranno annunciati in seguito.
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