Secondo il 54% dei russi la minaccia di una guerra su vasta scala tra la Russia e i paesi della NATO esiste ed è reale. Lo si legge nei risultati di un sondaggio condotto dalla Fondazione della Pubblica Opinione russa. Soltanto il 37% degli intervistati ha dichiarato di credere che tale minaccia non esista e il 9% era indeciso. Il sondaggio, che ha coinvolto 1.000 intervistati, è stato condotto il 28-29 marzo scorsi.
Allo stesso tempo, il 66% degli intervistati ha dichiarato di credere nelle politiche della Russia per ridurre il rischio di una guerra su larga scala con i paesi della NATO. La tesi è che la Russia stia perseguendo una politica di pace e stia cercando di risolvere tutti i problemi, utilizzando metodi diplomatici (28%), e si menziona anche l’autorità del presidente russo Vladimir Putin, le cui azioni – secondo i russi – vorrebbero ridurre il rischio di una guerra (11%). Il 15 per cento degli intervistati, al contrario, ritengono che le politiche della Russia aumentino il rischio di un’azione militare.
Un’indagine demoscopica che va presa ovviamente con le molle rivela che in Russia la consapevolezza della gravità della situazione scatenata dal golpe filoccidentale in Ucraina e dalla rimilitarizzazione dell’Europa orientale e settentrionale sia assai più alta che all’interno delle opinioni pubbliche del nostro paese e del nostro continente.
Già a metà febbraio un sondaggio della Gallup raccontava che la Russia ora supera la Corea del Nord quale paese che gli americani considerano più grande nemico degli Stati Uniti. Due anni fa, lo riteneva solo il 2% dei cittadini statunitensi, si era poi registrato un aumento al 9% nel 2014, non appena le tensioni tra Mosca e Washington sono aumentate. Ora la quota è salita al 18%.
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