Il prigioniero politico afroamericano statunitense, ex leader delle Pantere Nere e giornalista Mumia Abu Jamal, è stato condotto di nuovo in prigione dopo esser stato colpito nei giorni scorsi da un grave shock diabetico che ha costretto le autorità carcerarie a ricoverarlo nel reparto di terapia intensiva dello Schuylkill Medical Center di Pottsville, in Pensilvania. Nonostante il suo grave stato di salute, i comitati di sostegno a Mumia Abu Jamal hanno denunciato che il prigioniero è stato controllato a visto per tutto il tempo e gli sono state impedite le visite, a parte quelle dei suoi familiari più stretti, tra i quali il fratello Keith Cook e di sua moglie Wadiya, dopo le proteste internazionali contro la violazione dei suoi diritti e la lentezza con la quale le Istituzioni Penitenziarie hanno agito prima di decidere il ricovero.
“Mumia era ammanettato al letto. C’erano due agenti di polizia fissi nella sua stanza e tre appena fuori la porta, quindi non si poteva parlare di nulla senza essere ascoltati. (…) Aveva un braccio ammanettato e l’altro dove gli avevano messo gli aghi delle flebo di insulina. Sorrideva. Era evidente che fosse molto debole e che non si sentiva bene. Ma era comunque sorridente ed ha anche fatto qualche battuta. Ma si sentiva molto male e infatti i medici il giorno seguente hanno detto che era peggiorato” ha raccontato Keith Cook. Il comitato di sostegno a Mumia Abu Jamal (ICFFMAJ) si è detto preoccupato del fatto che il prigioniero politico soffra di una forma grave di diabete visto che prima non si era mai avuta notizia di questo problema. Il che potrebbe significare che le autorità carcerarie hanno nascosto finora allo stesso Mumia informazioni importanti sul suo stato di salute.
Mumia Abu-Jamal si trova in carcere da ormai 34 anni, quasi sempre in condizioni di isolamento, nel braccio della morte aspettando l’esecuzione. Venne arrestato nel 1981 con l’accusa di aver ucciso un poliziotto, Daniel Faulkner, nel corso di una sparatoria.
L’anno seguente fu condannato per omicidio di primo grado, anche se l’ex leader delle Pantere Nere si è sempre detto innocente e le sue richieste per una ripetizione del processo sono state sostenute da varie associazioni per i diritti umani e da numerosi leader politici e intellettuali di tutto il mondo, tra i quali il linguista Noam Chomsky, la scrittrice Alice Walker, l’ex prigioniera politica Angela Davis, l’arcivescovo sudafricano Desmond Tutu. In segno di solidarietà, è stata finora nominato cittadino onorario di ben 25 importanti città in tutto il mondo, tra le quali Copenaghen, Montreal, Parigi e Palermo.
Nonostante il suo ritorno nel carcere statale di Mahanoy a Franckville (Pennsylvania), dove è recluso ormai da 34 anni, le condizioni di Mumia Abu Jamal non sono affatto buone. Inoltre nel carcere dove è recluso le cure che gli sono state garantite sono state tardive e incomplete, e martedì 1 aprile il suo shock ipoglicemico è stato del tutto sottovalutato dall’infermeria della prigione tanto da trasformarlo in una emergenza medica molto grave.
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