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Jimmy Carter vola a Mosca: “inevitabile annessione russa della Crimea”

L’ex presidente degli Stati Uniti, in una dichiarazione, ha smentito di fatto il discorso ufficiale di Obama e di tutta l’amministrazione statunitense attuale impegnata in un duro braccio di ferro contro Mosca con la scusa di contrastare quella che considera e rappresenta come un’annessione – quella della Crimea alla Russia – illegale e illegittima. Ma Jimmy Carter sostiene che l’annessione della Crimea alla Russia, avvenuta un anno fa dopo il colpo di stato filoccidentale a Kiev che ha portato al potere forze nazionaliste e di estrema destra ferocemente antirusse, era “un passo quasi inevitabile”.
“Penso che fosse quasi inevitabile, che altri lo accetteranno o no” ha affermato Carter nel cordo di un’intervista a Voice of America. “Lo chiedevano il popolo della Crimea e i russi, e dubito che in un prossimo futuro ci sarà la cancellazione di quanto accaduto”, ha aggiunto.
Carter ha anche spiegato ciò che i più attenti sanno già. Cioè che negli anni ’50 del secolo scorso il leader sovietico Nikita Krusciov cedette all’Ucraina la penisola della Crimea solo perché i due territori erano parte dello stesso stato, cioè l’Unione Sovietica.
Nei giorni scorsi Jimmy Carter e cinque altri membri di un “gruppo di saggi” hanno incontrato a Mosca il presidente russo Vladímir Putin. Alla guida della delegazione c’era l’ex segretario generale dell’ONU Kofi Annan. Oltre ad Annan, l’ex presidente finlandese Martti Ahtisaari, l’ex ministro degli Esteri algerino Lakhdar Brahimi, l’ex primo ministro norvegese Gro Harlem Brundtland, Carter e l’ex presidente del Messico Ernesto Zedillo.

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