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Serbia. Fabbriche privatizzate per legge, le altre verranno chiuse

Il 31 maggio potrebbe essere stato l’ultimo giorno di esistenza di molte fabbriche di proprietà pubblica che in Serbia non hanno trovato un acquirente nelle procedure di privatizzazione.

Le fabbriche non privatizzate saranno liquidate e possiamo aspettarci una ulteriore ondata di licenziamenti, visto che non ci saranno piu’ forme di sostegno per questi lavoratori, che saranno liquidati con cifre dell’ordine di 200 euro per anno di lavoro pregresso
Il sindacato Samostalni comunica che il Governo serbo ha tolto 17 aziende dall’elenco delle 502 dichiarate fallite ieri, per assenza di un compratore. Il numero totale dei lavoratori che hanno perso il posto e’ di 30.000 in tutta la Serbia

Tra quelle ”salvate” c’e’ anche Zastava Kamion, alla quale e’ stato dato un ulteriore anno di sopravvivenza. A questa proroga potrebbe non essere estraneo il fatto che che il sindaco di Kragujevac e’ figlio del presidente della repubblica.

La privatizzazione delle fabbriche serbe deriva da una imposizione della Banca Mondiale, che concede i suoi prestiti da strozzina solo a fronte della veloce liquidazione del patrimonio statale ed i prestiti devono servire esclusivamente a risanare le aziende da svendere ai capitalisti.

La legge prevede che il processo della privatizzazione in Serbia deve essere terminato entro la fine dell’anno corrente. L’Agenzia per la privatizzazione ha comunicato in diverse occasioni che l’ultimo termine sarà probabilmente prolungato. Il Ministero dell’Economia ha però fatto sapere che il processo della privatizzazione sarà terminato nel termine previsto. Gli esperti della Banca mondiale condividono questa opinione. La Banca mondiale ha concesso recentemente alla Serbia il credito di 100 milioni di dollari per la realizzazione delle riforme strutturali, le quali prevedono la vendita di tutte aziende statali.

Maggiori dettagli sulla vicenda sono contenuti nell’articolo qui sotto stato scritto da Biljana Blanusa:
A fine marzo la Banca mondiale ha concesso alla Serbia la prima tranche del credito, la quale aiuterà la realizzazione del processo della privatizzazione delle compagnie statali. La Banca mondiale ha avvertito molte volte le autorità serbe che le compagnie statali sono un onere tropo pesante per l’economia serba e che le loro perdite ammontano al 2% del Prodotto Interno Lordo. L’Esecutivo serbo ha deciso che nella prima fase sarà rispettata la condizione della Banca mondiale e che 188 aziende andranno in fallimento. La prima parte del credito sarà spesa per le buonuscite degli operai che rimarranno senza lavoro. La condizione per la concessione dell’altra tranche del credito della Banca mondiale è che il processo della privatizzazione sia terminato entro la fine dell’anno corrente. 
Il Ministro dell’Economia Zeljko Sertic ha detto che per quanto riguarda gli annunci dell’Agenzia per la privatizzazione che l’ultimo termine sarà prolungato, il processo della privatizzazione deve essere accelerato e terminato entro la data prevista dalla legge. Abbiamo varato le misure che renderanno più efficaci le attività dell’Agenzia per la privatizzazione. La procedura della vendita di altre 200 aziende statali deve essere accelerata. Dall’inizio dell’anno sono state bandite soltanto 11 gare per l’acquisto delle compagnie statali. La gara per la compagnia FAP di Proboj è stata prolungtata di un mese, ha detto Sertic. Gli esperti in economia avvertono che con questa dinamica non sarà possibile rispettare tutte le prcedure per le ditte statali nei prossimi otto mesi. Loro condividono l’opinione che l’Agenzia non sia in grado di farlo nel termine previsto. Esiste il pericolo che a dicembre sarà constatato che il processo della privatizzazione non è stato portato a termine. Se questo accadrà la Banca mondiale potrebbe decidere di non concedere alla Serbia il credito promesso. 
Altre condizioni per la concessione del credito della Banca mondiale sono la stipulazione del nuovo accordo con il Fondo Monetario Internazionale e l’approvazione delle leggi che incentiveranno le riforme. Queste due condizioni sono state rispettate e la Banca mondiale ha annunciato che alla Serbia saranno prestati 200 milioni di dollari per la ristrutturazione delle aziende statali. In questo momento il Governo serbo, con l’aiuto degli esperti della Banca mondiale, sta ristrutturando tre grandi sistemi: Le Ferrovie dello Stato, il Sistema industriale per la produzione di energia elettrica e le Strade della Serbia. La compagnia Srbijagas si sta ristrutturando con l’aiuto degli esperti dell’Unione europea. La Banca mondiale ha comunicato che se le riforme economiche continueranno a dare buoni risultati nell’anno 2016 alla Serbia potrebbe essere concesso un altro credito di 200 milioni di dollari.

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