“Dirty bombs”, bombe sporche, sono quelle che secondo le rivelazioni del quotidiano israeliano Ha’aretz Israele per quattro anni ha sperimentato in una zona desertica del deserto del Negev. Si tratta di una ventina di esperimenti volti a verificare gli effetti sulla popolazione di esplosioni di ‘bombe sporche’. Secondo il servizio di Ha’aretz, gli ordigni più piccoli erano di 250 grammi e quelli più grandi di 25 kg. I risultati avrebbero determinato un alto livello di radiazioni nell’epicentro delle esplosioni ed un livello inferiore nelle aree limitrofe. L’esplosivo di queste bombe sarebbe mescolato con un materiale radioattivo denominato 99mTc, che viene usato generalmente nei macchinari per la diagnostica medica. Sono circa 200mila i beduini palestinesi che vivono nel deserto del Negev, vicino al reattore nucleare di Dimona. Circa 90 mila di loro vivono in 46 villaggi, di cui 35 non sono riconosciuti da Israele e quindi non ricevono i servizi di base come l’acqua o l’elettricità. Praticamente migliaia di beduini del Negev non esistono ufficialmente.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa