Non c’erano dubbi, visto l’arco di forze che costituisce il governo tedesco (una coalizione Cdu-Spd) e la disponibilità dei Verdi ad appoggiare il cosiddetto “piano di aiuti” alla Grecia. La curiosità era relativa solo per gli argomenti che avrebbe usato Angela Merkel, la ferocia con cui si sarebbe espresso Wolfgang Scahaeuble e il numero di dissidenti che sarebbe stato registrato nel partito della Cancelliera.
E in effetti il Bundestag tedesco ha approvato ad ampia maggioranza l’avvio dei negoziati con Atene per un terzo pacchetto di aiuti. 439 deputati a favore, 119 contro, una quarantna di astenuti. Dal punto di vista numerico, ci sono più “no” e astenuti dell’ultima volta (sullo stesso argomento, ovvero il “secondo memorandum”). Oltre ai 63 deputati dalla Linke, la sinistra riformista aderente al Gue nel parlametno di Starsburgo, che ha criticato la Merkel per l’immagine rovinosa che ha offerto della Germania, ci sono stati almeno 50 deputati democristiani a mostrare insofferenza per una soluzione che considerano “troppo costosa” per la Germania e che avrebbero quindi preferito l’uscita definitiva di Atene dall’euro. A febbraio era stati soltanto 29, nel 2010 3 nel 2012 rispettivamente 13 e 4.
Per quanto riguarda le motivazioni, Angela Merkel non si è discostata troppo dall’ipocrita buon senso che ama esibire. «So che ci sono molti dubbi sul fatto che la Grecia possa stare di nuovo sulle sue gambe, ma sarebbe irresponsabile non tentare questa strada e non darle una nuova chance». «L’alternativa a questo accordo non sarebbe un’uscita temporanea della Grecia dall’euro, ma molto probabilmente il caos. Saremmo gravemente negligenti e agiremmo in modo irresponsabile se non facessimo almeno un tentativo».
Non sappiamo chi le abbia consigliato l’evocazione del caos come unica altrernativa, ma anche questo non offre una immagine di solidità della costruzione europea. Se un paese così piccolo e inifluente sul piano economico è in grado di provocare il caos solo perché ha resistito – non più, da una settimana a questa parte – a un accordo strangolante, significa che gli equilibri dell’Unione Europea sono fondati davvero sul nulla. E che solo la forza brutale della potenza finanziaria (e il blocco sostanziale della liquidità monetaria deciso dalla Bce) riesce per il momento a sopperire l’assenza di obiettivi condivisibili.
Né sembra un segnale di “fiducia” il fatto che abbia tenuto e ribadire che «È l’ultimo tentativo di realizzare un compito straordinariamente difficile», escludendo peraltro l’unica soluzione cge gli altri due membri della Troika – Fmi e Bce – ritengono rmai indispensabile: un taglio sostanziale del debito greco. Non sarebbe in linea con gli attuali trattati europei, che per lei sono immodoficabili: «sarebbe la fine della comunità di diritto in Europa, e con noi non si fa».
Stessa solfa, ovviamente, con Shaeuble, che come sempre è stato parecchio più chiaro e diretto: «Qui non è in ballo la Grecia ma è in ballo l’Europa. Il salvataggio è un ultimo tentativo. Serve una strada che sia realistica. Sono convinto che questa soluzione può funzionare». Anche un tantino bugiardo, però, visto che nell’Eurogruppo aveva fatto mettere a verbale una richiesta ufficiale di Grexit temporanea (cinque anni), anch’essa non prevista da nessun trattato.
Nessun commentatore, di nessunmedia rilevante, ha minimamente sottolineato la scena allucinante che si andava compiendo nel Bunsìdestag: il Parlamento tedesco ha potuto discutere edecidere liberamente, secono convenienza politica nazionale, se accettare il costo del nuovo piano di aiuti. Quello di Atene è stato sequestrato sotto il peso di una minaccia quasi bellica.
Risuonano in mente le parole con cui Schauble si è rivolto a Varoufakis durante una riunione dell’Eurogruppo; “stiamo parlando di un cavallo, o si fa montare o è morto”. La democrazia, da quelle parti, è già defunta.
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Daniele
Dopo il secondo conflitto mondiale che aveva incenerito tutta l’Europa molti intellettuali germanici testimoniarono come i tedeschi per loro stessa cultura e tradizione sono nazisti, uno di questi è il, purtroppo, defunto grandissimo Gunther Grass, rileggetevi a questo proposito “Il tamburo di latta”, ma infine i tedeschi sono e rimarranno sempre una minaccia alla pace in Europa e nel Mondo, secondi in quest’ultimo solo agli Stati Uniti; propongo anche di rileggere “L’ideologia tedesca” di un certo Karl Marx