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Stati Uniti. All’asta la pistola che uccise Travyon Martin

«Un pezzo di storia americana». La pistola che il 26 febbraio del 2012 a Sandord, in Florida, uccise il 17enne nero Travyon Martin è «un’icona». Almeno così dice George Zimmerman, il vigilante volontario che sparò il colpo mortale.

«Sono un cittadino americano, un uomo libero. E con le cose di mia proprietà faccio quello che voglio». Tutta qui la spiegazione. Zimmerman è un elettore repubblicano dichiarato e – ma non ci voleva un genio per capirlo – un gran sostenitore della incredibile legge sulla legittima difesa in vigore negli Stati Uniti.

La base d’asta per la Kel-Tec Pf9 9 mm è stata fissata a 5000 dollari, ma facilmente la cifra finale per l’aggiudicazione del pezzo sarà parecchio più alta. A cosa serviranno questi soldi? Per finanziare la campagna contro l’elezione di Hillary Clinton e per promuovere azioni contro il procuratore che mise sotto inchiesta Zimmerman dopo l’omicidio di Martin. A quanto pare, l’interesse per la pistola è già parecchio alto e si segnala già un’offerta da parte dello Smithsonian Museum di Whashington.
La storia della morte di Martin è assurda, ma ancor più assurda è la storia dell’assoluzione di Zimmerman.

I fatti: la sera del 26 febbraio del 2012, Zimmerman, anima del Neighborhood Watch (le ronde locali), vede un ragazzo nero con il cappuccio calato sugli occhi. Il vigilante lo segue con l’auto, Travyon gli si avvicina per chiedergli cosa volesse da lui. Poi forse una colluttazione e sicuramente uno sparo. Mortale.
Il caso, inizialmente destinato a inabissarsi senza troppo rumore, venne fuori grazie alle parole del presidente Barack Obama: «Se avessi avuto un figlio maschio somiglierebbe a Travyon».
Zimmerman finì sotto processo, ma non ha mai fatto nemmeno un giorno dietro le sbarre. L’assoluzione – pienissima – arrivò grazie al cosiddetto principio dello «Stand your ground»: secondo questa legge si può sparare a chiunque minacci un’altrui proprietà. Per estensione: si può aprire il fuoco su chiunque possa sembrare, in un modo o nell’altro, una minaccia. In questo modo, l’uomo con la pistola non deve pagare per aver ucciso un ragazzino che in mano teneva una lattina di tè freddo e una busta di cioccolatini. Perché per la legge degli Stati Uniti semplicemente non è reato.

Adesso l’arma è a disposizione di chiunque voglia offrire più di 5000 dollari per comprarla. Si tratta di una pistola funzionante, in buono stato, con sopra scritto il numero del caso giudiziario con un pennarello argentato indelebile.
«Si vis pacem para bellum», così Zimmerman ha chiuso il suo annuncio sul sito GunBroker.com. Se vuoi la pace, preparati alla guerra. Tanto alla fine ti assolvono comunque.

 

Mario Di Vito

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