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Mussolini torna a Valencia

L’assassino torna sul luogo del delitto, 80 anni dopo. Sta destando numerose polemiche l’arrivo a Valencia della nipote di Benito Mussolini, Edda Negri, che sarà una delle ospiti di punta della cosiddetta ‘Primavera Spagnola’, tradizionale appuntamento organizzato annualmente dalla ‘Associazione Culturale in memoria di Juan Ignacio” dedicata al leader della banda fascista “Fronte della Gioventù” assassinato nel dicembre del 1980 con vari colpi di pistola alla testa all’età di 28 anni (omicidio che la polizia attribuì ad un regolamento di conti interno all’estrema destra).
Nel ‘Fronte della Gioventù’ militava anche l’attuale presidente di Ausbanc, Luis Pineda, attualmente in prigione insieme al presidente di ‘Manos Limpias’ – associazione di ultradestra – accusati di estorsione ed altri reati collegati al tentativo di manipolare dei processi.

L’appuntamento della città del sud catalano vedrà la presenza, oltre che di Edda Negri Mussolini – che parlerà del libro scritto nel 2015 insieme a una giornalista italiana dal titolo “Mia nonna Donna Rachele, la moglie di Benito Mussolini”, anche di Roberto Fiore, capo di Forza Nuova; e poi naturalmente esponenti del neofascismo spagnolo come Pedro Varela, ex dirigente della Cedade e proprietario della libreria Europa, e Pepe de las Heras, regista di una miniserie dedicata nientemeno che alle ‘eroiche gesta’ di Josè Antonio Primo de Rivera, fondatore della Falange, il partito fascista spagnolo (lo sceneggiato dovrebbe essere trasmesso da TVE, la catena pubblica statale, il 20 novembre, in occasione dell’80esimo anniversario della morte dell’estremista di destra).

Non si sa ancora dove si celebrerà domani l’allegro convegno – “per motivi di sicurezza”, si difendono gli organizzatori – ma secondo alcuni il luogo scelto inizialmente l’Hotel Solvasa, si sarebbe tirato indietro dopo le proteste degli antifascisti. Ci vorrà quindi ancora qualche ora per capire in quali sale si riuniranno circa 200 assistenti ad una iniziativa alla quale potrà accedere solo chi ha un invito.

L’annuncio del convegno ha scatenato naturalmente polemiche e contestazioni, anche perché l’appuntamento dell’ultradestra è stato fissato proprio in coincidenza con l’anniversario dei massicci e sanguinosi bombardamenti della costa mediterranea dello Stato Spagnolo – da Barcellona a Cartagena – alla quale parteciparono non solo gli aerei tedeschi e spagnoli, ma anche l’aviazione militare inviata da Mussolini per sostenere il colpo di stato di Francisco Franco. I bombardamenti degli aerei italiani – volutamente indiscriminati per ordine dello stesso Duce che intendeva così punire in maniera esemplare i repubblicani – causarono molte migliaia di morti. I bombardieri arrivati da Roma sganciarono mille tonnellate di bombe distruggendo 1800 edifici solo a Barcellona; in uno dei raid più sanguinosi – dal 16 al 18 marzo del 1938, ben 41 ore senza interruzione – morirono nella capitale catalana quasi 700 civili, e altri 1200 rimasero feriti.
A Valencia città, invece, un totale di 445 bombardamenti lasciò sul terreno quasi 1000 morti e 2500 feriti.

Quei bombardamenti, considerati crimini di guerra, furono oggetto di una denuncia presentata dall’avvocato Jaume Asens nel 2013 per conto dell’Associazione AltraMemoria-AltraItalia di Barcellona. La denuncia venne diretta contro 27 ufficiali e piloti dell’aviazione italiana considerati penalmente responsabili delle stragi condotte a Barcellona e in altri 142 paesi e città tra il febbraio del 1937 e il gennaio del 1939. Quando l’Audiencia Nacional di Madrid – di solito molto attiva nella persecuzione degli attivisti dei movimenti antisistema di sinistra o indipendentisti – si dichiarò incompetente, l’Associazione AltraMemoria-AltraItalia di Barcellona si rivolse quindi al tribunale di Barcellona che però la rigettò, e quindi di nuovo un ricorso all’Audiencia Nacional.

Ora numerosi gruppi per il recupero della memoria storica, partiti di sinistra e sindacati – compresa “Espai Italia”, collettivo progressiste composto da italiani residenti a Valencia – hanno espresso la loro condanna per la celebrazione di un atto di propaganda fascista nella loro città addirittura “alla presenza della nipote del criminale di guerra Benito Mussolini”. Le realtà più moderate hanno convocato per domani una manifestazione al cimitero di Valencia per omaggiare e ricordare le vittime e i desaparecidos della guerra civile; gruppi e collettivi antifascisti più radicali si preparano invece a rendere la vita difficile ai fascisti italiani e spagnoli. La giunta comunale di Valencia ha chiesto alle autorità di pubblica sicurezza e al governo spagnolo di impedire che la città diventi, anche solo per un giorno, la capitale del fascismo europeo, ma finora non ha ottenuto alcuna risposta.

Alcuni fascisti italiani si fecero notare a novembre dell’anno scorso, quando insieme ai loro camerati locali marciarono impunemente per Madrid e Saragozza cantando gli inni fascisti – come Cara al Sol – e facendo il saluto romano, ospiti delle rappresentanze diplomatiche italiane nello Stato Spagnolo.

 

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