Le forze speciali irachene hanno avviato oggi un'operazione per strappare ai miliziani jahidisti la cittadina di Qayyarah, postazione sulla riva occidentale del fiume Tigri strategicamente decisiva per la programmata riconquista di Mosul. L'operazione, condotta dal Servizio Antiterrorismo e dall'esercito col sostegno della coalizione militare guidata dagli Usa, è iniziata all'alba e secondo un portavoce "è ancora in corso e sta ottenendo gli obbiettivi prefissati". A Qayyarah e nella zona, secondo diverse fonti, sono intrappolati almeno 15.000 civili esposti alle rappresaglie dei miliziani dell'Isis. Secondo le forze di sicurezza irachene, oltre all'offensiva militare, è stato predisposto un piano per fornire cibo e medicine alle persone "ancora barricate nelle loro case".
Da parte loro i jihadisti dello Stato islamico stanno ricorrendo sempre più spesso ai bambini nei loro attacchi suicidi per carenza di combattenti stranieri. E' quanto scrive il quotidiano panarabo Asharq al-Awsat, citando fonti della sicurezza curde, secondo cui sarebbero circa 1.650 i bambini di età compresa tra 6 e 17 anni addestrati nelle basi di Daesh. Ieri le forze di sicurezza curde hanno arrestato a Kirkuk un ragazzino di 14 anni munito di cintura esplosiva, sventando un attentato nella città dopo quello già messo a segno dal fratello del giovane arrestato in una moschea. I due ragazzi erano stati addestrati a Mosul, roccaforte jihadista in Iraq. Il capo della polizia ha detto al quotidiano che il ragazzino era stato drogato.
Proprio oggi il presidente del Kurdistan iracheno, Massud Barzani, è in visita in Turchia per incontrare il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, il premier Binali Yildirim e il ministro degli Esteri Mevlut Cavusolgu. I colloqui vertono proprio sulla situazione in Iraq e in Siria e sul contrasto alla guerriglia del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), osteggiato anche dal governo autonomo curdo dell'Iraq del nord. Secondo la stampa araba i colloqui sul Pkk sono importanti per la Turchia che "sta cercando di ottenere l'aiuto americano per tenere le Unità di difesa del popolo curdo (Ypg) a ovest dell'Eufrate e fuori da Manbij" e il sostegno di Barzani potrebbe risultare positivo in vista della visita ad Ankara del vicepresidente americano Joe Biden, in programma domani.
Sul fronte siriano la prima tregua umanitaria ad Aleppo di 48 ore sarà annunciata dopo aver ricevuto l'appello del Rappresentante speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite Staffan de Mistura per la consegna dei carichi umanitari. Lo ha detto il vice ministro della Difesa della Federazione Russa Anatoly Antonov. "Il Ministero della Difesa russo ha sostenuto l'iniziativa del rappresentante speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite, Staffan de Mistura sull'introduzione di 48 ore ci pausa umanitaria per i combattimenti ad Aleppo" ha detto Antonov, il quale ha osservato che il Ministero della Difesa della Federazione Russa insieme con le autorità siriane continuano a condurre operazioni di soccorso umanitario alla popolazione della città di Aleppo.
Intanto le consultazioni tra esperti militari di Russia e Stati Uniti sulla cooperazione in Siria inizieranno questa settimana, mentre si profila l'opportunità dell'ennesimo incontro tra il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov e il Segretario di Stato americano John Kerry. "La possibilità di tale incontro dipende dai progressi dei negoziati", ha detto una fonte da Ginevra a Interfax, sottolineando che tra le mostrine "nessun ritardo: le trattative inizieranno questa settimana". Ieri Kerry ha annunciato che avrebbe incontrato Lavrov, dopo una riunione tra diplomatici russi e degli Stati Uniti, che si incontreranno questa settimana. Il ministero degli Esteri russo, a sua volta, ritiene possibile un incontro tra il capo della diplomazia russa Sergei Lavrov e il segretario di Stato degli Stati Uniti d'America John Kerry, solo nel caso di alcuni progressi nei colloqui tra esperti dei due Paesi sulla Siria a Ginevra. Giovedì scorso, la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha detto nel tradizionale briefing a Mosca che il lavoro per coordinare le azioni della Russia e degli Stati Uniti in Siria è "in una fase cruciale". Inoltre, la portavoce ha detto che esperti russi e statunitensi sono d'accordo sul complesso meccanismo di interazione in Siria. "Ora c'è un difficile e complesso processo da raggiungere, formare, creare. Sia sul piano diplomatico, che militare", ha detto Zakharova, secondo cui Mosca sta facendo "tutto il possibile per garantire che il lavoro quotidiano su questo meccanismo sia completato con successo". In precedenza, una fonte aveva detto che il ministero degli Esteri russo vorrebbe che "l'incontro (Lavrov e Kerry) non sia di protocollo o di natura promozionale, ma riempito di contenuto reale".
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