Le agenzie tedesche riportano dati abbastanza impressionanti sugli attacchi dell'estrema destra contro profughi stranieri nel 2016: oltre 3.533, praticamente 10 al giorno, secondo i dati ufficiali forniti dal Ministero degli interni in risposta a un'interrogazione parlamentare. Sono stati registrati 2.545 attacchi diretti alle persone, con il ferimento di 560 individui, tra cui 43 bambini. In altri casi si è trattato di attacchi a edifici – spesso a colpi di bottiglie incendiarie – in cui sono alloggiati i rifugiati: 988 attacchi, poco meno rispetto al 2015, quando erano balzati a 1.031, dai meno di 200 del 2014. Ci sono stati inoltre 217 attacchi contro organizzazioni di assistenza o di volontariato.
“Si dovrà aspettare che ci siano dei morti, prima che le violenze razziste della destra vengano elevate a problema centrale della sicurezza interna e si pongano in cima all'agenda politica?” ha detto la portavoce della frazione parlamentare della Linke, Ulla Jelpke. Si chiede che “quantomeno il governo federale la smetta di inasprire sempre più le normative sui rifugiati, che servono solo a creare l'impressione che i profughi siano una minaccia. Al contrario” ha dichiarato la Jelpke, “sono i nazi che minacciano i profughi e, insieme a loro, anche la nostra democrazia”.
Razzismo come consenso, è il titolo di un servizio di Michael Merz su Die junge Welt, in cui si dice che il governo, invece di combattere le violenze della destra, ne stigmatizza le vittime. L'inasprimento della legge – detenzione, braccialetti alle caviglie, controlli dei cellulari – è in cima all'agenda politica del governo; e però, osserva Merz, quando si parla di rifugiati, si avanza sempre il sospetto che si tratti di potenziali terroristi, parassiti o scansafatiche. Si è molto attivi nel dar corso a "pacchetti" di misure, ma poi si nasconde volentieri la vera minaccia. Dalle 80 pagine di fattispecie di delitti stilate dal governo, sono assenti gli attacchi razzisti: lesioni gravi, sedizione, danneggiamenti criminali. Quanto accaduto nel 2016 a Bautzen, una città a una cinquantina di km a est di Dresda, che ha avuto più volte l'onore delle prime pagine per le attività neonaziste, è classificato dalle autorità come "disturbo alla quiete pubblica". Uno degli ultimi episodi: lo scorso 12 dicembre, tre uomini, tra i 19 e i 23 anni di età, lanciarono quattro bottiglie molotov contro l'alloggio dei profughi; fortunatamente, continua Merz, nessuno rimase ferito: anche quel fatto, però, a detta del Procuratore, si potrebbe imputare alla “generale inquietudine della popolazione”!
Il crescere di attacchi incendiari, minacce di morte e lesioni fisiche ha spinto l'Heidelberger Institut für Internationale Konfliktforschung (HIIK) a inserire gli attacchi neonazisti nell'annuale "Barometro dei conflitti". In quello pubblicato venerdì scorso, Tobias Fromme dice che “in altri paesi, gli autori non si manifestano così apertamente", mentre in Germania, i partiti di governo, se sulla carta condannano "nel modo più duro" le violenze contro i rifugiati, poi, invece di ridurle, forniscono una “cassa di risonanza ai predicatori d'odio”. Nel Welt am Sonntag, Markus Söder (CSU) ha “scherzato” su deportazioni di massa verso l'Afghanistan. "Si dovrebbero espellere migliaia di persone", ha detto, osservando cinicamente che il cittadino non capisce perché giovani militari tedeschi debbano servire in Afghanistan, mentre uomini afghani possono rimanere in Germania.
Sul fronte della sinistra, nel corso dell'assemblea-dimostrazione “Antifa-Protest”, organizzata sabato scorso a Francoforte da vari raggruppamenti di sinistra – un migliaio di intervenuti, sui circa 500 attesi, secondo il Neues Deutschland – contro il crescere di movimenti razzisti, antisemiti e sessisti, vari interventi hanno messo in rilievo come, purtroppo, se fino a pochi anni fa il risentimento contro i rifugiati era espresso in modo aperto solo da Pegida e AfD, oggi sta invece emergendo nella società e trova sempre più spazio nel discoro politico. Questo significa, nota l'ex organo centrale della SED, che i raggruppamenti di destra si sentono sempre più sicuri e manifestano le loro posizioni senza temere attacchi. Portando a esempio i ripetuti attacchi compiuti nei mesi scorsi contro un centro di cultura alternativa a Francoforte, l'alleanza delle forze di sinistra ha svolto un'aperta autocritica indicando che tali fatti rappresentano il culmine “di una catena di fallimenti delle forze di sinistra a reagire alle attività naziste a Francoforte negli ultimi anni". L'accuratezza della polizia a non indagare sui crimini della destra fa il resto.
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