Nei primi tre mesi della sua presidenza, Emmanuel Macron ha speso ben 26.000 euro in cosmetici. Per lui, che ama le luci della ribalta della politica, un aspetto impeccabile è indispensabile. Il concetto è valido anche per il cambiamento climatico, un tema che Macron ha fortemente sottolineato, rivendicando per la Francia un ruolo guida, con il suo «One Planet Summit», che si è svolto il 12 dicembre all’isola Seguin (Boulogne-Billancourt, banlieue ovest di Parigi), fino a 25 anni fa sede della più importante delle officine Renault, dove, in oltre 60 anni, si sono succeduti un milione di lavoratori che hanno scritto pagine indimenticabili della storia del movimento operaio francese.
Nel vertice, al quale hanno partecipato una cinquantina di capi di Stato e la crema della finanza mondiale, da Bill Gates (Microsoft) a Richard Branson (Virgin), Macron ha ottenuto la limitazione (futura) delle emissioni di CO2 nel traffico marittimo e dato nuovo slancio a problemi tuttora irrisolti, in particolare finanziari (chi paga ?), pressoché ignorati negli ultimi vertici dell’ONU sul clima. Il presidente francese ha affermato, inoltre, che nessuno ha bisogno dell’amministrazione Trump, tanto più che importanti rappresentanti di Stati federali e delle imprese americane sono disponibili a contribuire perché gli USA raggiungano gli obiettivi fissati alla COP 21 di Parigi, due anni fa. Un giovane gallo contro un vecchio elefante ?
Naturalmente, il fatto che un personaggio importante sulla scena internazionale dia un colpo d’acceleratore su un problema, quello delle conseguenze del riscaldamento climatico, centrale nel prossimo futuro, è positivo. Tuttavia sussistono forti dubbi sulla strategia di Macron per lottare per la sua soluzione. Proprio lui, che sostiene a spada tratta neoliberismo e leggi del mercato e, dunque, il primato della redditività rispetto a qualunque altro valore, sembra inadatto. Se sono le imprese come Microsoft ad orientare la politica per scongiurare le conseguenze del cambiamento climatico, c’è il rischio che la protezione dell’ambiente si risolva nella pura cosmesi di interessi economici…
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stedidg
Seguo sempre con attenzione Contro piano, ma non rendersi conto che la balla dei cambiamenti climatici è solo un tassello dell’agenda globale, è per me veramente pericoloso.
Sta bene diminuire le emissioni al fine d’inquinare meno, ma come mai secondo voi nessun mainstream dice che rispetto a 10 anni fa i ghiacci arrivi sono aumentati del 15% o che negli ultimi 2 anni l’accumulo di ghiaccio in Groenlandia sta crescendo come non mai.
Sono notizie che non vanno raccontate perché non allineate.
Davvero crediamo che personaggi come Bill Gates siano interessati al nostro bene?
Stiamo parlando dello stesso personaggio che lromuove vaccinazioni di massa.
Un consiglio ai lettori: visitiamo anche siti scientifici nei quali possiamo trovare dati è non concetti vuoti. Ad rsemio
ATTIVITASOLARE o CLIMATEMONITOR
Grazie comunque alla redazione per gli innumerevoli articoli davvero interessanti è fuori dal coro.