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La Germania parla di “destino” per l’Europa. Qui si mette male

“Non si può più pensare che gli Usa ci difenderanno, l’Europa deve prendere il suo destino nelle proprie mani”. A dirlo, anzi a ribadirlo, è stata Angela Merkel parlando al congresso di partito della Cdu. “Il mondo è insicuro, incalcolabile e instabile. Nel nostro vicinato domina la guerra. Pensiamo alle immagini dalla Siria. Anche in est dell’Ucraina”.

In sostanza la Merkel ha ribadito quanto aveva affermato a Monaco esattamente un anno fa replicando alle sparate di Trump su “American First e alla richiesta di aumentare le spese militari per la Nato. Già in quell’occasione la Merkel aveva affermato che la Germania non può più fare pieno affidamento sugli Stati Uniti . “I tempi in cui la Germania poteva fare completamente affidamento sugli altri sono in parte superati. L’ho vissuto negli ultimi giorni”, aveva detto Merkel durante l’evento. “Noi europei dobbiamo davvero prendere il nostro destino nelle nostre mani”.

Le tensioni sullo scenario internazionale, con i missili che volano sul Medio Oriente e Israele e Iran che si combattono sul territorio siriano, preoccupano molto la cancelliere tedesca: “Sappiamo che questa è una situazione estremamente complicata”, ha sottolineato la Merkel. “Le escalation delle ultime ore ci mostrano che si tratta veramente di guerra e pace. E posso solo chiedere a tutti di esercitare moderazione”.

Intanto progetti militari europei importanti vanno avanti, come il drone militare Male (European Medium-Altitude Long-Endurance Remotely Piloted Aircraft) che rappresenta però solo un terzo dell’accordo complessivo in materia militare tra Parigi e Berlino, accordo teso a costruire  una aviazione da combattimento completa e definita come Future Combat Air Systems (Fcas). Questo progetto prevede un complesso di aerei da caccia, droni da combattimento, sistemi missilistici e sciami di piccoli droni interconnessi con satelliti, network NATO e con i sistemi di difesa navali e terrestri degli alleati – e del Future Maritime Airborne Warfare Systems.

La cancelliera tedesca, al margine di un vertice trilaterale con Francia e Ucraina, ha poi parlato anche dei prossimi obiettivi della Ue: “La discussione è difficile, ma faremo progressi nell’unione bancaria e rafforzeremo l’eurozona”. Il presidente francese Emmanuel Macron è tornato invece a insistere sulla necessità di “un’eurozona più forte e integrata, con un proprio bilancio che permetta investimenti e convergenze”. Una prospettiva su cui incontra le resistenze della Germania, piantata sui dogmi della stabilità e competitività dell’eurozona.

E’ difficile non sentire nelle orecchie l’eco delle parole dell’ex cancelliere tedesco Helmut Khol, quando nei primi anni Novanta – prima all’università di Lovanio e poi in una intervista al Corriere della Sera – affermò che l’unificazione europea era una questione di pace o di guerra nel XXI Secolo.

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