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Buon compleanno, Fidel!

92 anni fa, a Birán, nasceva Fidel Castro.
Spesso di lui e della rivoluzione cubana si ricordano gli aspetti più “romantici”. Fidel che sale sulla Sierra, con pochi uomini e una repressione feroce e armata fino ai denti. E poi accade che Davide sconfigge Golia.
Ma Fidel non era un avventuriero. La rivoluzione non la si costruisce solo grazie all’eroismo di pochi. Fidel aveva lavorato per anni, messo in piedi un’organizzazione capace di far nascere quadri politici nelle città, alleanze con altre forze rivoluzionarie. Fidel non ha mai sottovalutato il lavoro quotidiano, la costruzione di un legame profondo con le masse popolari. Assegnava alla educazione e alla propaganda un ruolo fondamentale. Volantini, articoli, opuscoli, venivano stampati e diffusi in migliaia di copie, sfidando le maglie della repressione, il carcere.
“La historia me absolverà”, autodifesa pronunciata dinanzi a un tribunale dopo il fallimento del tentativo del 26 luglio 1953, non è solo uno slogan, la fiducia nel domani che è nostro. È un manifesto, un programma, che andrebbe letto anche oggi, 62 anni dopo che è stato scritto.
Perché se non vogliamo creare icone e santini, dobbiamo tornare a studiare, a sperimentare. Cercando di imparare un metodo, un’impostazione che, lungi dall’essere segno del passato, porta con sé i frutti di un futuro possibile

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