Ultim’ora. L’aereo Il-20 dell’aeronautica russa è stato abbattuto dalla contraerea siriana. Lo ha confermato il ministero della Difesa russo. Che però ha anche precisato che gli F-16 israeliani si sono fatti scudo con il velivolo russo ed è per questo che è stato centrato dai missili di Damasco. Una condotta che Mosca ha definito “ostile”. “Le azioni militari di Israele hanno portato alla morte di 15 soldati russi”, ha sottolineato il ministero. Lo riporta la Tass.
Ci sono molti pazzi, intorno al Medio Oriente, che giocano alla guerra come se fosse il Risiko. E stanotte questi pazzi hanno fatto l’unica cosa che sanno fare: bombardare.
I due pazzi principali sono la Francia di Macron e Israele di Netanyahu, che pure presentano qualche differenza (lo stato sionista ha una strategia di espansione territoriale per arrivare alla “Grande Israele” scritta nella Bibbia), Parigi non si capisce a che titolo.
Questi sono i due protagonisti certi del bombardamento notturno, visto che i caccia di Tel Aviv e i missili partiti dalla fregata francese Auvergne sono stati ammessi ufficialmente. Probabile, però, che abbiano partecipato anche navi statunitensi, per garantire una maggiore capacità di fuoco e contemporaneamente “consigliare” ai russi – presenti in forze sul terreno – una risposta tutto sommato limitata.
Ma la frittata c’è stata lo stesso: un aereo militare di Mosca è scomparso dai radar e i 14 soldati a bordo sono probabilmente morti. Quasi tutti i missili, invece, sono stati abbattuti dal fuoco della contraerea siriana e russa. L’attacco si era concentrato nella zona vicina a Latakia, dove c’è una base navale russa, ma stando ben attenti a non prendere di mira installazioni di Mosca, ma solo siriane.
L’aereo russo era un Il-20, con funzioni antisommergibile. I contatti col jet si sono persi mentre quattro F-16 israeliani attaccavano obiettivi siriani nella provincia di Latakia. “Allo stesso tempo – riporta il ministero della difesa siriano – i radar russi hanno registrato lanci di missili dalla fregata francese Auvergne, che era in quella zona”.
Perché questo attacco? Sembra abbastanza chiaro – e quasi rivendicato da Israele – che si stia cercando di fermare l’offensiva dell’esercito siriano nella provincia di Idlib, ultimo lembo di territorio ancora occupato dai miliziani di Al Qaeda e dell’Isis. Il che chiarisce bene chi siano i veri padrini del “terrorismo jihadista”, sempre pronto – naturalmente – a rivoltarsi contro finanziatori e alleati quando questi – e l’hanno fatto di frequente – rompono i patti.
Più complicato è prevedere cosa accadrà ora. Se i 14 soldati morti fossero stati americani staremmo probabilmente preparandoci a scendere nelle cantine in attesa della terza guerra mondiale “vera”. I russi sono più cauti, per molte e diverse ragioni. Ma la cautela non significa che non ci sarà risposta.
Solo dei pazzi possono agire senza obiettivi realizzabili e senza un piano di riserva… .
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