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Brasile. Vince la destra ma si andrà al ballottaggio il 28 ottobre

Il candidato dell’ultradestra brasiliana Jair Bolsonaro, ha ottenito il 46,10% dei voti al primo turno, mentre il candidato del PT (Partito dei Lavoratori), Fernando Haddad, ne ha ottenuti il 29,19%.
Con questi risultati, i due candidati dovranno ricorrere al secondo turno il prossimo 28 ottobre per sapere chi sarà il presidente della Repubblica del Brasile per il periodo 2019-2023. Si calcola che un brasiliano su cinque (si quasi 150 milioni di elettori) non è andato a votare-

A impedire che Bolsonaro vincesse al primo turno sono stati gli abitanti delle regioni povere del Nordeste e delle periferie brasiliane.

Severo il giudizio di Carlos Aznarez, direttore di Resumen Latinoamericano, il quale scrive che “la gente come Bolsonaro, che quasi sempre quando irrompomo sulla scena vengono sottovalutati dalla sinistra, non usa mezzi termini per esprimere qualsiasi tipo di proposte che minacciano, ed ha ricevuto un sostegno fanatico dai suoi partner. Insisto, non tutti i sostenitori di Bolsonaro sono bianchi e borghesi”.
Aznarez lancia anche l’allarme “In questo modo, emerge il primo anello della costruzione fascista in un corpo sociale malato e convenientemente disilluso dalla “politica”. In realtà, non è diverso da quello che è successo nella Germania pre-hitleriana o nell’Italia pre-Mussolini, e sappiamo già quando è finita quella storia”.
Il direttore di Resumen Latinoamericana non risparmia un giudizio severo sul percorso che ha portato la destra ad avvantaggiarsi degli errori della sinistra che ha governo il Brasile per un quindicennio. Una sinistra con “una matrice ideologica che ha dei limiti molto concreti con la smania di arrivare e rimanere al governo, generando alleanze che, eufemisticamente parlando, gli costano la vita. Non è la stessa cosa avere una forte aspirazione progressista o percorrere un percorso rivoluzionario”.

Lo scenario che si è aperto domenica è di una pesante serietà, e quello che succederà al ballottaggio del 28 ottobre non riguarderà solo il Brasile ma l’intera Nuestra America.  Sarà fondamentale giocare sulle contraddizioni  nel campo nemico, ma è indispensabile trovare anche i meccanismi per compiere un enorme sforzo per fermare l’ascesa del fascismo rappresentato da Bolsonaro.

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