I capi di Stato che parteciperanno alla Conferenza internazionale sulla Libia il 12 e il 13 novembre a Palermo sono gli stessi che hanno creato l’attuale crisi in Nordafrica. L’Italia, vorrebbe così riprendersi quel ruolo di predominio in Libia che le è stato ultimamente sottratto dalla Francia. Ma a Palermo sarà anche una settimana di contestazioni al vertice che la rete palermitana di associazioni, centri sociali, comitati e partiti sta definendo in queste ore.
Il dichiarato obiettivo di stabilizzazione politica del Paese nordafricano viene in ogni caso già respinto da una parte di città. Con una serie di iniziative che cominciate già ieri e che si snoderanno lungo tutta la settimana. Ieri c’è stata un’assemblea studentesca all’interno dell’aula seminari dell’edificio 12 «contro le politiche guerrafondaie, contro le speculazioni sui poveri e la discriminazione razziale promossa dai potenti». Si prosegue oggi pomeriggio, alle 15, con un seminario di approfondimento sulla Libia nell’aula 1 dell’edificio 19 di viale delle Scienze. Ci saranno le relazioni dei professori Giorgio Scichilone (docente di Storia del Costituzionalismo Europeo) e Rosario Fiore (docente di Diritto Internazionale).
Sempre oggi al circolo Arci Porco Rosso alle 17 si terrà un seminario sul decreto Salvini, che riformula in maniera importante la giurisdizione sui fenomeni migratori: dalla stretta sulla protezione umanitaria all’esclusione dei richiedenti asilo dall’accoglienza nei centri Sprar, fino ad arrivare all’estensione del periodo di permanenza massima nei centri per il rimpatrio. Sabato mattina, sempre all’Arci Porco Rosso, è invece il turno dell’iniziativa Palermo città aperta che vedrà raccontare, come fa intendere già il titolo, l’anomalia del capoluogo siciliano (o almeno di una parte di esso) rispetto alla crescente intolleranza imperante nei confronti di chiunque sia diverso, che sia un migrante, un omosessuale o un povero.
Domenica e martedì – a piazza Santa Chiara e all’ex chiesa dei Crociferi – spazio invece a Interferenze sulla Libia. «Un controvertice», come si legge nella descrizione dell’evento, che sarà «un’occasione per (contro)informarsi sulla situazione nordafricana, per confrontarsi con chi quel Paese lo conosce bene e con chi ha lavorato nell’ambito della salvaguardia dei diritti umani dei migranti che transitano dalla Libia per raggiungere le coste d’Europa». Il programma, ancora in corso di definizione, è organizzato dal Forum Antirazzista di Palermo.
La settimana di incontri si conclude con i due appuntamenti più attesi: domenica sera la street parade che partirà da piazza della Rivoluzione e lunedì il corteo che percorrerà le vie del centro storico, con partenza alle ore 17 da piazza Marina.
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Franco Astengo
Ci sarà poco da contestare. Pare proprio che la vantata conferenza sarà disertata da tutti. Una brutta figura colossale del governo