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Brasile. Il Supremo tribunale federale ordina l’arresto diCesare Battisiti

Luis Fux, ex magistrato e attuale ministro del Supremo tribunale federale (Stf) brasiliano, con un provvedimento esecutivo ha ordinato alla polizia federale, rappresentante l’Interpol in Brasile, l’arresto immediato di Cesare Battisti.

In termini tecnici, il ministro ha revocato una misura che lui stesso aveva concesso nell’ottobre scorso, approvando la richiesta della Procura, per conto della Procuratrice generale Raquel Dodge, con la motivazione di «evitare il rischio di fuga e assicurare una eventuale estradizione».

Lo Stato italiano aveva richiesto l’estradizione nel 2007, richiesta che era stata approvata dall’Stf nel 2010. Il Tribunale però aveva lasciato l’ultima parola al presidente della Repubblica. L’allora presidente Luiz Inácio Lula da Silva non acconsentì alla richiesta italiana, proprio nel suo ultimo giorno in carica.

Ma ieri, giovedì 13, Fux ha revocato l’ingiunzione emessa 14 mesi fa, ingiunzione che assicurava l’impossibilità di espulsione o estradizione a Battisti.

Pur riconoscendo che «la decisione del Capo dello Stato sulla consegna dell’estradato, così come il loro eventuale riesame, non si sottopone al controllo giudiziario», ha sottolineato come i requisiti per l’arresto sono stati soddisfatti

In quest’ottica, altri presidenti possono dunque prendere una decisione diverse da quella presa da Lula nel 2010, ed è qui che entra in gioco in neo eletto Jair Bolsonaro.

Già nella campagna elettorale, Bolsonaro aveva promesso, in caso di vittoria alle urne, di voler procedere con l’estradizione immediata di Battisti, così «amato dalla sinistra brasiliana».

Naturalmente, l’ordine di arresto non significa che Battisti sia già stato arrestato.

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