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Rovesciare Maduro? Non sarà un pranzo di gala

La imponente mobilitazione popolare a sostegno del governo bolivariano in Venezuela, dimostra che l’opera di destabilizzazione messa in campo da Usa, Ue e destra latinoamericana non troverà la strada spianata. Se le ingerenze imperialiste insisteranno, porteranno la responsabilità di un bagno di sangue, come già avvenuto in Libia e in Siria negli ultimi dieci anni.

Il VIDEO della manifestazione del popolo chavista a Caracas

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3 Commenti


  • Mauritius

    spero che Russia e Cina invece di parlare
    spediscano armi e mandino truppe a combattere
    gli Usa non hanno alcun rispetto per la democrazia
    loro hanno rispetto per ricchi, ultraricchi e corporatioms
    però è dura per i venezuelani
    la fame e la penuria di beni è reale


  • Paola

    Durante la seconda guerra del Golfo, la casa della Pace organizzò un convegno cui partecipò un giornalista colombiano. Disse a un certo punto che era terribile da ammettere, ma la fine della guerra in Iraq sarebbe stata una tragedia per il Sud America perchè avrebbe permesso agli USA di concentrare di nuovo l’attenzione sul “cortile di casa”. Intendo dire che, se i movimenti europei e statunitensi riuscissero a rinforzare il coordinamento e a trasformare il movimento dei gilets jaune in una “destabilizzazione permanente in grande scala” (di più non oso sperare in questo periodo), sosterrebbero i movimenti di liberazione sudamericani più che confidando nel conflitto mondiale fra superpotenze.


  • antonio

    Forse può essere il momenti per iniziare a tirare qualche somma. Senz’altro la verità su cosa poteva significare di questo goffo “autogolpe” che Trump, e i suoi alleati “democratico-civili” europei e di alcuni paesi della’AmericaLatina; avevano ideato per far recuperare agli Usa il suo “patio trasero” (giardino privato della dottrina Monroe) e alle multinazionali il petrolio e le industrie minerarie nazionalizzate da Chavez e confermate dal governo bolivariano di Maduro.
    Il popolo venezuelano rispettando la sua tradizione e storia da Simon Bolivar a Hugo Chavez fino al presidente Maduro sta respingendo, con un discreta “non violenza” stante la drammaticità presente nelle strade e piazze, oltre che nella società, anche in previsione di una aggressione militare da parte di militari stranieri al soldo degli USA e della Cia (essendo Guaidò una sua protesi politica e golpista) sta dimostrando di sapere e poter sconfiggere questo squallido espediente e solito tentativo di ribaltare situazioni politico-economiche svantaggiate per l’imperialismo Usa e per il neocolonialismo dell’UE! Bene!
    Tutto è bene quel che finisce bene; resta un solo “rammarico” (se così si può definire) però e cioè: tutta quella canea reazionaria e servile della gran parte del sistema massmediatico globale ossia: stampa, i “prestigiosi” quotidiani dei diversi paesi ritenutesi (su richiesta statunitense e dell’UE) in “gioco”; televisioni con notiziari e commentatori “pseudogiornalisti” cc.. in pratica un’intero settore corrotto, ricattato da poteri dominanti e capitalisti ecc, cosa si dovrà fare con tutta questa “genìa”? Il caso ha voluto che su tutta questa canea ci si è potuto raccapezzare qualcosa utilizzando – per chi ne poteva disporre – strumenti tecnologici che un postmodernismo d’accatto non ha ancora saputo, o potuto, normalizzare, regolare o oscurare del tutto. Mi riferisco ad Internet coi suoi canali comunicativi a volte gestite da soggetti o non sospetti oppure non ancora ridotti al silenzio o a normative censorie ben definite. Tramite questi “potenti strumenti” alcuni hanno potuto sapere in tempo reale gli accadimenti in coeso e tutto ciò nonostante l’informazione sia televisiva che di stampa continuava pervasivamente a diffondere notizie del tutto false intervistando soggetti completamente estranei ai fatti venezuelani se non per quegli interessi materiali, economici o industriali che rappresentavano. Mi domando: la comunicazione telematica dimostra di poter essere un mezzo potente per stabilire verità, certezze e notizie in tempo reale. Il “potere” sta facendo del tutto per accaparrarselo; regolarlo o normarlo a proprio piacimento e vantaggio. Ora: domanda delle 100 e più pistole: noi cosa facciamo in merito a tutto ciò?? Tutta la comunicazione e controinformazione che molti hanno saputo e potuto fare pur se “a macchia di leopardo”, pulviscolare o limitata a post e intrusioni in blog e altro. A questa domanda non si può risponde, come al solito: …ai posteri l’ardua sentenza?? Il problema E’ QUI ! E’ OGGI non ieri ne domani, Buonasera a tutti e fate sapere cosa ne possiate pensare. Olè

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