Il 14 marzo scorso ci hanno provato CasaG e Fratelli d’Italia, il primo maggio Salvini, il 16 maggio, di nuovo, il Matteo padano.
Niente da fare.
La determinazione degli antifascisti pisani, sommata ad una forte dose di deficienza fascio-leghista, hanno sino ad ora bloccato la strada alla campagna elettorale nero/verde nella città della torre.
Sabato scorso mezza Toscana antifascista si è mobilitata contro i comizi volanti di Salvini, con una punta a Massa, costata la salute di alcuni compagni, mazzolati a sangue dalle forze dell’ordine sempre pronte a proteggere – fianco a fianco con i mazzieri di CasaPound – il troglodita padano alla ricerca di voti in un territorio ancora ostile alla vulgata xenofoba e razzista del lepenismo in salsa padano/fascista.
Evidentemente stremato dalla giornata e avvertito delle centinaia in piazza che lo stavano aspettando, il ducetto leghista ha mancato l’appuntamento nel centro storico pisano, dove sino a poche ore prima aveva giurato di fermarsi per un aperitivo, prima del comizio al chiuso di un “resort” di Calambrone, zona costiera ai confini con la darsena livornese, che più lontano dal centro di Pisa solo Volterra….
Gli strali, le urla, la rabbia dei leghisti per questa ennesima sconfitta politica li ha portati a giurare su una prossima tappa in città, per far cadere “il muro rosso di Pisa”. Gli antifascisti, gli antirazzisti, i democratici e i comunisti saranno al loro posto, ad organizzare un ottimo comitato d’accoglienza. Per ora 3 a 0, palla al centro.
Niente da fare.
La determinazione degli antifascisti pisani, sommata ad una forte dose di deficienza fascio-leghista, hanno sino ad ora bloccato la strada alla campagna elettorale nero/verde nella città della torre.
Sabato scorso mezza Toscana antifascista si è mobilitata contro i comizi volanti di Salvini, con una punta a Massa, costata la salute di alcuni compagni, mazzolati a sangue dalle forze dell’ordine sempre pronte a proteggere – fianco a fianco con i mazzieri di CasaPound – il troglodita padano alla ricerca di voti in un territorio ancora ostile alla vulgata xenofoba e razzista del lepenismo in salsa padano/fascista.
Evidentemente stremato dalla giornata e avvertito delle centinaia in piazza che lo stavano aspettando, il ducetto leghista ha mancato l’appuntamento nel centro storico pisano, dove sino a poche ore prima aveva giurato di fermarsi per un aperitivo, prima del comizio al chiuso di un “resort” di Calambrone, zona costiera ai confini con la darsena livornese, che più lontano dal centro di Pisa solo Volterra….
Gli strali, le urla, la rabbia dei leghisti per questa ennesima sconfitta politica li ha portati a giurare su una prossima tappa in città, per far cadere “il muro rosso di Pisa”. Gli antifascisti, gli antirazzisti, i democratici e i comunisti saranno al loro posto, ad organizzare un ottimo comitato d’accoglienza. Per ora 3 a 0, palla al centro.
Redazione di Contropiano – Pisa
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