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Usa. I Democratici si riprendono la Camera. Boom di elette, ma l’onda anti Trump non sfonda

Negli Stati Uniti procede il conteggio per le elezioni di metà mandato, ma dai dati è ormai certo che i Democratici Usa hanno riconquistato la Camera dei Deputati, mentre il Senato resta in mani repubblicane. Per Trump si tratta di un primo serio rovescio dopo che fino ad oggi aveva potuto godere dell’appoggio di entrambe le camere del Congresso Usa.

I Democratici ora sono in grado di bloccare i progetti di legge a firma repubblicana e di tenere il presidente sulla graticola con indagini sulle sue zone grige finanziarie e sulle interferenze russe nelle elezioni 2016. Non è escluso inoltre che possano lanciare un procedimento di impeachment.

Con le elezioni di medio termine erano in gioco i 435 seggi della Camera (dove il mandato ha durata biennale) e 35 dei 100 seggi del Senato (dove invece si resta in carica sei anni. Due di questi seggi, però, saranno occupati solo per due anni perché si tratta di elezioni speciali, necessarie per le dimissioni dei senatori in carica. Inoltre 36 Stati su 50 hanno votato anche per eleggere il proprio governatore.

I risultati mostrano che i Democratici hanno conquistato seggi in circoscrizioni repubblicane in Colorado, Florida, Kansas, Minnesota, New Jersey, Pennsylvania, Texas e Virginia. I Repubblicani hanno mantenuto (anzi lievemente incrementato) la maggioranza al Senato e vinto di stretta misura alcune sfide individuali per i governatori, come in Florida.

Alla Camera dei rappresentanti si è avuto il numero più alto di candidate elette. Anche la deputata più giovane del Congresso è una donna. Alexandria Ocasio-Cortez, con i suoi 29 anni, sarà la più giovane rappresentante del parlamento americano nella storia. I media italiani sottolienano soltanto questo dato “esteriore”, ma omettono di spiegare in cosa consista la sua “agenda radicale”, con cui ha conquistato il Bronx e New York: il socialismo. Declinato all’americana, ovviamente, come fa Bernie Sanders (per l’ennesima volta rieletto nel Vermont), ma si tratta pur sempre dello sdoganamento ufficiale di una parola – e un immaginario politico – fin qui assolutamente vietato e maledetto negli Stati Uniti.

Tra gli scranni siederanno per la prima volta due rappresentanti native americane: Sharice Davids e Debra Haaland.

Veronica Escobar Sylvia Garcia, entrambe democratiche, saranno le prime ispaniche a rappresentare alla Camera lo stato del Texas.

Nei sondaggi prelettorali si era ventilata l’impressione di una “ondata blu” dei Democratici. I dati mostrano un risultato parziale. La Camera è stata riconquistata ma l’ondata blu non c’è stata.

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