La Francia ha bloccato ieri una dichiarazione dell’Unione Europea che chiedeva al generale Khalifa Haftar di fermare l’offensiva militare in Libia. La bozza di dichiarazione presentata a Bruxelles, condannava l’attacco militare lanciato dal generale Haftar su Tripoli, spiegando che l’offensiva sta “mettendo in pericolo la popolazione civile, interrompendo il processo politico” e “rischia un’ulteriore escalation con gravi conseguenze per la Libia e l’intera regione, compresa la minaccia terroristica”.
Ma la Francia ha bloccato il progetto di dichiarazione sulla base di un procedimento che prevede per i singoli Stati membri dell’Ue la possibilità di esprimere obiezioni. L’Unione ora tenterà di elaborare un nuovo testo che possa ricevere l’unanimità. Come noto, riferisce la Reuter, la Francia, che ha attività petrolifere nella parte orientale della Libia, ha fornito assistenza militare negli anni passati ad Haftar nella sua roccaforte orientale, mentre l’Italia, ex potenza coloniale e grande protagonista nel settore petrolifero della Libia, ha sostenuto il primo ministro Fayez al-Serraj appoggiato dall’ONU.
Secondo le Monde l’offensiva militare di Haftar su Tripoli rappresenta un’importante battuta d’arresto per Parigi, la capitale più impegnata per una soluzione negoziata della crisi libica. “In effetti, è in gran parte grazie alle autorità francesi che l’uomo forte dell’est del paese, un tempo vicino a Gheddafi, era riuscito a rendersi credibile come protagonista essenziale della crisi libica. A Tripoli, i media che sostengono il governo di “unione nazionale” di Faïez Sarraj (GNA) sottolineano la sua irritazione con quello che lui ritiene essere il supporto francese per il maresciallo”.
Contro lo stop di Parigi alla risoluzione dell’Unione Europea contro Haftar tuona Salvini, secondo cui sarebbe “gravissimo” se “la Francia per interessi economici o commerciali stesse bloccando l’iniziativa europea per riportare la pace” in Libia “e stesse sostenendo una parte che combatte”.
Ma anche in questa guerra civile libica l’Italia sembra voler giovare su più tavoli: a Bruxelles contro Haftar e in segreto dialoga con Haftar. Secondo un retroscena svelato da La Repubblica, l’Italia starebbe cercando colloqui riservati con l’uomo forte libico sostenuto da Francia, Egitto, Arabia Saudita. “Alle cinque del pomeriggio di lunedì scorso un piccolo aereo decolla dall’aeroporto di Ciampino. Proviene dall’hangar riservato ai servizi segreti. E prende una direzione sorprendente: punta verso la Libia. Lo scalo internazionale di Tripoli è stato bombardato poche ore prima, ma questo trireattore Falcon segue una rotta diversa: si dirige verso Bengasi, la capitale del generale Haftar, l’uomo forte che ha lanciato l’offensiva per conquistare la Tripolitania. Sullo schermo di Flightradar, il sito che permette di monitorare i voli, l’aereo scompare subito prima di arrivare alla costa, come fanno solo i velivoli impiegati nelle missioni top secret”.
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