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Venezuela. Manifestazioni senza Guaidò a Caracas, imboscata ad Aragua

Dopo il fallimento del tentativo di colpo di stato martedì scorso, il nuovo appello della destra a mobilitarsi è stato ignorato da gran parte della popolazione venezuelana.
L’attività dei sostenitori dell’opposizione venezuelana in questo fine settimana si è svolta pacificamente. L’obiettivo centrale della chiamata fatta da Guaidó (ma alla quale non ha partecipato), è stato quello di manifestare davanti alle caserme per convincere i militari a sostenere Guaidó, e disobbedire alle leggi del paese.
Le truppe hanno ascoltato le dichiarazioni dell’opposizione ma hanno ribadito la loro lealtà verso la Patria e il presidente costituzionale.
Una delle strutture militari oggetto delle manifestazioni è stata la base aerea “Generalissimo Francisco de Miranda”, meglio conosciuta come La Carlota, ad est di Caracas, la base che doveva essere il punto nevralgico dell’opposizione a seguito del tentato colpo di stato. Ma nessuno dei manifestanti ha violato il perimetro di sicurezza dell’installazione militare, né ha pensato a violarlo, con esplosivi, colpi e pietre.

Le cose sono andate diversamente fuori da Caracas. C’è stata infatti una imboscata contro una commissione militare mista nelle prime ore di ieri che ha ucciso tre soldati sull’autostrada Magdaleno, nella città di Palo Negro, nello stato di Aragua (centro-nord), in Venezuela.
Secondo le informazioni fornite dalle forze di sicurezza venezuelane, l’attacco è avvenuto nel settore “La Guacamaya” mentre la commissione stava percorrendo l’autostrada dopo aver sostenuto un altro gruppo militare che custodiva le strutture dell’Hacienda Arenales, un complesso industriale appartenente alla compagnia agricola statale delle forze armate nazionali bolivariane (Agrofanb).

Dopo uno scambio di colpi con un gruppo di aggressori pesantemente armati, il generale di brigata dell’aviazione militare bolivariana (AMB), Jackson Silva Zapata, e due ufficiali della polizia di Aragua identificati come Bruno Manuel Benavidez, 34 anni, e Jesús Eduardo Arraiz Sánchez, 30 anni, sono stati uccisi.

Intanto oggi a Mosca è previsto un vertice bilaterale tra il ministro degli Esteri del Venzuela Josè Arreaza e il suo omologo russo Serghiej Lavrov. La riunione avviene alla vigilia dell’incontro tra Lavrov e il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo.

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