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Libia. Serraj attacca l’inviato Onu, Haftar prepara nuova offensiva

Fayez al-Sarraj, capo del governo di Unione nazionale di Tripoli (Gna) libico, ha contestato la relazione dell’inviato speciale dell’Onu per la Libia, Ghassan Salamé, nel suo rapporto al Consiglio di Sicurezza.  Secondo alcune fonti governative libiche al-Sarraj ha convocato il responsabile della missione Onu di sostegno in Libia per consegnargli una nota di protesta formale.

Lo scorso mercoledì, davanti al Consiglio di Sicurezza, Salamé aveva lanciato un appello per una tregua nei combattimenti in occasione della celebrazione islamica dell’Eid al-Adha (la “Festa del sacrificio”, il 12 agosto, ndr), avanzando la proposta che la tregua venisse accompagnata da iniziative atte a ristabilire un clima di fiducia fra la parti, come lo scambio di prigionieri e il rilascio delle persone sequestrate od arrestate arbitrariamente. “E’ giunto il mento che i libici mettano fine a questa lunga stagione di reciproco sospetto, paura e divisione”, aveva concluso Salamè.

Ma l’inviato dell’Onu nella relazione aveva anche menzionato “delle accuse non confermate di violazione dei diritti umani” commessi a Gharyan dalle forze fedeli al governo di Tripoli, e denunciato “le sparizioni e gli arresti arbitrari” avvenuti dall’inizio delle ostilità. specialmente nella capitale. Insomma un colpo al cerchio e un colpo alla botte che Serraj non ha gradito. Del resto anche nei giorni scorsi, in una intervista ad una agenzia russa Serraj non aveva gradito il cerchiobottismo dell’inviato Onu e aveva dichiarato che “noi non abbiamo attaccato nessuno e l’appello per una cessazione delle ostilità dovrebbe essere rivolto all’aggressore”. Ma non è solo Serraj a non aver gradito la relazione dell’inviato dell’Onu.

Il Mufti libico, lo sceicco Al-Sadiq Al-Gharyani, ha detto mercoledì che l’inviato dell’ONU in Libia Ghassan Salame sta “mentendo ai libici” . Il Mufti ha aggiunto in un programma settimanale su Tanasuh TV che Salamè sta eseguendo l’agenda degli Emirati Arabi Uniti  ed è assunto da un paese che sta combattendo i libici con le sue armi e denaro. “Salame è solo un combattente politico sul campo per conto di quel paese”. Anche lo sceicco Al –Gahrayani contesta la relazione di Salamè all’Onu in quanto “Il briefing di Salamè al Consiglio di sicurezza è stato falso e inesatto in quanto ha messo sullo stesso piano le forze attaccanti e quelle in difesa”.

Ma le fonti sul campo fanno sapere che il gen. Haftar non sembra intenzionato a fermare la sua offensiva alla conquista della capitale libica. Si parla di una nuova escalation proprio intorno al giorno della Festa del Sacrificio del 12 agosto che invece Salamè indicava come data per stabilire una tregua. E mentre è confermato che la Turchia abbia abbandonato Haftar e assicura oggi l’appoggio a Tripoli, l’Egitto pare intenzionato ad aumentare il suo sostegno politico e militare al generale.

 

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