22 morti a El Paso, uccisi da un fanatico razzista che voleva colpire così “l’invasione” di latino americani.
Li chiamano suprematisti bianchi, attenuando così nel linguaggio l’orrore di ciò che essi sono davvero. Cioè nazifascisti che esercitano il loro razzismo compiendo stragi. Non solo negli USA, ma recentemente in Australia, e prima in Norvegia. Questi assassini sono l’ISIS bianco e cristiano, e sono prodotti puri del fascismo occidentale, in tutte le sue versioni.
Delle stragi negli USA è politicamente responsabile Donald Trump. Per la sua feroce politica e ideologia antimigranti, dentro le quali si legittimano e muovono i suprematisti. E anche per il suo criminale rifiuto a mettere sotto controllo la vendita di armi. Grazie alla quale Patrick Crusius ha potuto entrare in un super mercato con il suo bel Kalashnikov.
Ma se Trump è responsabile, non è il solo ad esserlo.
Per questo il modo giusto per mostrare solidarietà alle tante vittime innocenti del razzismo è farla finita con chi legittima i loro assassini e con chi, anche se non spara, parla come loro. Chi chiama “invasione” il dramma sociale delle migrazioni è complice ideologico e morale dell’assassino di El Paso, di coloro che lo hanno preceduto e di quelli che rischiano di seguirlo.
Basta razzismo, basta nazifascismo, comunque mascherati.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa
antonio
A proposito delle “sparatorie” statunitensi vi consiglio di: osservare meglio e tentare una pensiero analitico e “critico”!
Il “tizio” – come tutti gli altri prima e dopo di lui – non è un soggetto singolo o isolato socialmente; esso piuttosto si muove bene dentro un mare di suoi simili. Trump non ha fatto altro che dargli identità (make America great); strategia; visibilità e pratica concreta. Così come sta facendo – qui da noi – il “nostro” ministro dell’interno. Non credo – su questa e altre vicende simili – che sia proprio il caso di fare sciocche, stupide e banali considerazioni su: “disturbi mentali e chissà cos’altro”. Queste sono – in culture razziste, naziste e individualiste – pratiche da considerare “normali”! Chiedete al popolo “balneare” di Milano Marittima – platea salviniana e qualunquista – cosa ne pensano dell’invasione ispanica negli Stati Uniti – oggetto della “sparatoria razzista” dei suprematisti bianchi texani e altro – che voleva limitarla, ostacolarla e combatterla? Dove starebbe la differenza – AK47 a parte – tra esso (il suprematista) e i bagnanti di Milano Marittima: legaioli, salvinisti di:”prima gli italiani!”? Fatevela una domanda e provate a darvela una risposta. Salut —– —— PS: il “terrorismo” sta assumendo sempre più i contorni di una approssimazione analitica; semplificazione che impedisce e nega una lettura e una analisi politica concreta e adeguata alla fase storica che stiamo attraversando. Il pericolo vero non sta nel solo e isolato “terrorismo” (che di sicuro è una pratica infame); piuttosto sta nel “RAZZISMO”. Cioè quel razzismo che sta pervadendo sempre più intere nazioni e società. Nel nostro pianeta – ci sono – miliardi di persone vive, vegete (?) e vere.
Esseri umani che “premono” alle porte di una possibile “sopravvivenza”.
CHE FARE ?
Devono forse morire tutti?